Che maschiaccio, che eri,
giocavamo ai banditi
e mi uccidevi a El Paso.
Giocavamo per strada
e il tempo passava,
come fiore di campo
il tuo corpo sbocciava.
Da compagna di giochi
a compagna di vita
il passo fu breve,
e lo fu anche il tempo
che rimanesti fedele.
Come polline il vento
spinse il tuo amor brado
a impollinar nuovi amanti.
« T’ho amata da El Paso,
t’ho amata da sempre!»
Disperato rimembro
di giochi di bimbi, e poi,
di passione e d’amore,
e come ai giorni di El Paso
vorrei ancora morire.
Il tempo dei giochi
è un ricordo sbiadito,
ma tu sei sempre il bandito
che il cuor mi ha rapito
ed io lo sceriffo
con la stella d’argento
che t’inseguirà dritto
sin dentro l’inferno.
Seguirò le tue tracce,
braccherò il tuo respiro,
imbriglierò il tuo amore
oppur come allora
... morirò!
Cadendo ai tuoi piedi
nel duello finale
per le strade di El Paso.
Poesia scritta il 03/03/2018 - 21:15Voto: | su 3 votanti |
Ciao Grazia
Giancarlo
vecchio scarpone
05/03/2018 - 20:42 
Grazia Giuliani
05/03/2018 - 19:42 Ciao Francesco
Giancarlo
vecchio scarpone
05/03/2018 - 08:38 Ciao Loris
Giancarlo
vecchio scarpone
05/03/2018 - 08:36 
francesco cau 2
04/03/2018 - 10:52 Sembra la sceneggiatura per un fumetto, alla Bonelli.
Piaciuta moltissimo.
Un saluto
Loris Marcato
04/03/2018 - 09:17



