Su questa olezzante nave
che il timone ha duna lacerante nostalgia
draghi inferociti di tremore massalgono
mentre a Dio chiedo quale sia ora la mia via,
che abbia orecchie possenti la sera
per udire questa mia esile preghiera
che dalle labbra evade prorompente
prendendo in braccio il mio presente.
Che ci sarā mai al di lā del porto,
forse il disegno del domani che ho scorto
che mi desidera protagonista e attrice
e amorevole si offre a me cornice,
a me i vestiti profumati di ricordi
che dalla valigia mi gridan non č tardi
paese caro a te giungo da straniero
ma con orgoglio di uomo vero e sincero
la mia terra possiede fiori profumati
e sorrisi davorio di bimbi appena nati
e carri bianchi di notti stellate
delle tribų e delle loro serenate
sempre in me dimora questa ninna nanna
racchiusa nella voce tenue della mamma
mi chiamo Mustafā, Mohamed o forse Abdullah
e chissā la mia esistenza che diventerā.
Le onde son finite, il cuore ancora batte forte
scampato sono ai morsi della morte
terra straniera eccomi con il mio destino
ti prego non mi chiamare clandestino,
regalarti voglio la mia identitā e il mi
che il timone ha duna lacerante nostalgia
draghi inferociti di tremore massalgono
mentre a Dio chiedo quale sia ora la mia via,
che abbia orecchie possenti la sera
per udire questa mia esile preghiera
che dalle labbra evade prorompente
prendendo in braccio il mio presente.
Che ci sarā mai al di lā del porto,
forse il disegno del domani che ho scorto
che mi desidera protagonista e attrice
e amorevole si offre a me cornice,
a me i vestiti profumati di ricordi
che dalla valigia mi gridan non č tardi
paese caro a te giungo da straniero
ma con orgoglio di uomo vero e sincero
la mia terra possiede fiori profumati
e sorrisi davorio di bimbi appena nati
e carri bianchi di notti stellate
delle tribų e delle loro serenate
sempre in me dimora questa ninna nanna
racchiusa nella voce tenue della mamma
mi chiamo Mustafā, Mohamed o forse Abdullah
e chissā la mia esistenza che diventerā.
Le onde son finite, il cuore ancora batte forte
scampato sono ai morsi della morte
terra straniera eccomi con il mio destino
ti prego non mi chiamare clandestino,
regalarti voglio la mia identitā e il mi

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