Scaricano al porto
ceste di pesce
silenzioso
come il mattino
ancora non arrivato.
Pescatori stanchi
con mani e cuore
dalle reti segnate.
Ho visto gli occhi
del cefalo e del branzino come vecchi
immobili calamai
sulla formica verde
di un banco di scuola.
che nudo di libri
sta
dopo la lezione finita.
Nero inchiostro
immobile di vita
al centro.
Corre frenesia e giä urlano
I sipari del mercato.
Vola per le strade
il lamento
di chi non può
gridare
È attimo prezioso
e
grande é la speranza
che verso l'infinito
sia girato il banco
per salutare con immobile
e
flebile sguardo
l'ultima volta ancora
Il mare.
            
ceste di pesce
silenzioso
come il mattino
ancora non arrivato.
Pescatori stanchi
con mani e cuore
dalle reti segnate.
Ho visto gli occhi
del cefalo e del branzino come vecchi
immobili calamai
sulla formica verde
di un banco di scuola.
che nudo di libri
sta
dopo la lezione finita.
Nero inchiostro
immobile di vita
al centro.
Corre frenesia e giä urlano
I sipari del mercato.
Vola per le strade
il lamento
di chi non può
gridare
È attimo prezioso
e
grande é la speranza
che verso l'infinito
sia girato il banco
per salutare con immobile
e
flebile sguardo
l'ultima volta ancora
Il mare.
 Poesia scritta il 23/09/2018 - 20:47
Poesia scritta il 23/09/2018 - 20:47Letta n.1090 volte.
			
			
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Commenti
Nella e malinconica 
Per ogni fine, c'è poi un inizio
Per ogni fine, c'è poi un inizio
 laisa azzurra
laisa azzurra   24/09/2018 - 22:17
 24/09/2018 - 22:17 --------------------------------------
Bellissime queste immagini che denotano sensibilità ed attenzione.
 Antonio Girardi
Antonio Girardi   24/09/2018 - 19:15
 24/09/2018 - 19:15 --------------------------------------
  
            
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