Angeli
dove ho lasciato il mio cuore
galleggiare verso mete e orizzonti
che spesso mi hanno fatto paura.
Non ti ho mai mostrato
quel volto che si è nascosto
dietro tutte le parole
che non hanno avuto germogli,
in quei solchi duri e senza sole.
Erano piume o mani le dita
di mille e mille nuvole
dagli occhi di vetro e lune antiche?
Erano lacrime di rugiada
e ossa di felci, dove il muschio
si è adagiato sopra le sue stesse ceneri.
E chissà perchè ora i tuoi passi
sono qui intorno a me
mentre giro su me stesso
sul punto dove il mio cuore
si è fermato.
Angeli, vestiti di lenta agonia.
Sospesi chissà dove. Chissà perchè.
E vi ho visti attraverso la sabbia
che il vento ha portato dal deserto.
Vi ho sentiti di secoli e secoli
separati come il cielo dalla terra.
Angeli appoggiati alla finestra del mondo,
dalle catene tintinnanti
di quei falsi diamanti che tanto accecano.
Sporcati di ruggine e crudele veleno.
Vaganti, come viaggiatori
di tempeste e sereno.
Poesia scritta il 02/11/2019 - 02:44Voto: | su 3 votanti |

Gianny Mirra
04/11/2019 - 15:57 Davvero bellissima, complimenti!
Grazia Giuliani
03/11/2019 - 16:55 
Gianny Mirra
03/11/2019 - 11:16 Complimenti Gianny

Margherita Pisano
02/11/2019 - 21:20
Graziella Silvestri
02/11/2019 - 20:32

mirella narducci
02/11/2019 - 17:41
Antonio Girardi
02/11/2019 - 17:13




