E poi ti ho guardato e la tua ombra
Appariva con sagome differenti dalla tua silhouette.
Un giorno era grigia e dai contorni sbiaditi,
l’altro era chiara e astratta,
quasi di fogliame sospeso tra i rami;
Un altro ancora fu nera di ossidiana
così distesa da non entrare neanche nella stanza più grande
di un vecchio locale abbandonato.
Ah! quella volta invece
fu fluttuantemente morbida
come sul fondo di una piscina,
mentre la volta prima
assomigliava alle inferriate di casa mia.
Certo può sembrare sorprendente
se non addirittura entusiasmante
non sapere mai
a quale ombra si va in contro…
ma quando ci si accorge
che non dipende solo dal contorno,
l’effetto è barboso
Inquietantemente banale…
scoprire che son proprio io
il raggio di sole che la fa mutare.
Così se un giorno deciderò di scappare nell'emisfero australe,
so già che di te resterà soltanto
un sincero apparire.
Forse una cosa mi dice di non partire:
La speranza che
comunque,
se dovessi scappare,
ti ritroverei sotto di me a guardarmi
senza lacrimare…
A mostrarmi che il primo amore
fu, era e sarà
Ombra di un essere che
Mai più apparirà.
Poesia scritta il 17/11/2019 - 15:04Voto: | su 4 votanti |

mirella narducci
18/11/2019 - 22:17
Alessia Cappelloni
18/11/2019 - 21:46 Continua così

Francesco Gentile
18/11/2019 - 18:37 
Grazia Giuliani
17/11/2019 - 21:44
Alessia Cappelloni
17/11/2019 - 20:42 
Ernesto D'Onise
17/11/2019 - 17:38



