POESIA

Come remore avvinte ai pesci,
nel loro esodo verso spiagge ignote,
solcheremo i mari del dolore,
versando lacrime dai nostri occhi spenti..
Perché il tempo ha fermato le corse degli anni?
Quando le messi dell’infinito,
hanno prodotto le gemme sanguinanti del nulla?
Perché ho chiesto il delirio dell’eternità,
penetrando tra i tormenti dei miti il sesso più amaro?
Mentre tu partorivi il figlio acerbo dell'angoscia?

Come pescatori che cantano la loro solitudine,
stendendo le reti bagnate al chiaro di luna,
ascolteremo le melodie di sopiti ricordi,
dimenticando le malinconie della morte.
Quando correrò tra i deserti di acque sfavillanti?
Quando raccoglierò,tra i campi del nulla,
il grano amaro della follia?
L’ultima spiaggia ormai
si dissolve ai nostri sguardi disperati!

Come meduse evanescenti alla deriva dei lidi,
relitti morenti tra le agonie dei loro cristalli,
innalzeremo al plenilunio il nostro pianto,
ed io ti cercherò,tu mi cercherai,invano,
tra gli stadi di rincorse lontane,
io ti chiamerò,tu mi chiamerai,
Inutilmente!

Poesia scritta il 16/08/2020 - 13:55

Da Alpan .

Letta n.1063 volte.

Chi o cosa è il soggetto?
Potrei saperlo?
È sottinteso?

Ernesto D’Onise 29/08/2020 - 13:34

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Come remore avvinte ai pesci nel loro esodo verso spiagge ignote,
solcheremo i mari del dolore,
versando lacrime dai nostri occhi spenti.”&

Ernesto D’Onise 29/08/2020 - 13:33

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L’oggetto d’amore modifica la struttura del sistema relazionale; a favore della vita, a favore della fusione contro la separazione, a favore del piacere contro la sofferenza. Mobiliti nuove energie di investimento armonizzando varie istanze.
Ciao Alpan

GiuliaRebecca Parma 17/08/2020 - 22:21

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straziante, palpitante, talmente emozionante da rabbrividire.
un testo, una vita....

laisa azzurra 17/08/2020 - 21:19

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Questo canto è una luna invocazione verso un mondo fatto di sofferenze interiori che stringono il cuore del lettore. Un abbraccio.

santa scardino 16/08/2020 - 20:23

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