Acerba distanza dei sensi,
nell’elettrodo carico di nervature inquiete
mastico barbari presenti
nell’oscuro futuro di un passato carente.
nell’elettrodo carico di nervature inquiete
mastico barbari presenti
nell’oscuro futuro di un passato carente.
E se poi giocasse ancora con me
quella brezza delirante
che vuole semenze dalla mia terra!
O come vorrei correre fra i tuoi pensieri!
poterli baciare e indorare
col mio ricamo diurno.
Serrando le palpebre al cielo
volo nei boulevard di fuliggine
ardenti e casti
che dal calvario dei Padri
mi ridonano la sera.

Da LUCA SANTO
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