LA MISSIONE
fino ai capelli bianchi che ha
ora, in quel suo vivere sempre
burlava e burla ancora; non è
noioso, un carattere allegro
un po' focoso.
Ancora un 
ragazzino, molto gioioso 
ma birichino; i suoi genitori in 
seminario lo hanno mandato, 
vivere in collegio per lui era 
penoso.  
 
I preti prima di 
dormire, gli davano sempre 
di quel decotto di malva a non 
finire; erano convinti che quel 
gesto, gli salvasse l'anima e 
tutto il resto.  
Era contento di 
aver preso i voti, nel nominarlo 
sacerdote;  con  discernimento, 
ha festeggiato quel sacramento; 
era l’unto del Signore, un vero 
testimone.
Dopo anni del suo 
mandato, un debole è diventato; 
cedendo  alle passioni,  la chiesa 
con  solerzia  lo ha  buttato  fuori; 
ora si ritrova sposato, con il figli 
del peccato.
Con arroganza lui 
si esalta e dice, ne sono felice; 
non lo facevo per un piacere mio, 
ma per dare tanti figli a Dio; sfugge 
dalla realtà, fare il prete non è 
una comodità. 
È più corretto di 
qualcuno, che ha sfasciato 
qualche famiglia e poi predica 
il digiuno; tutta questa è la sua
morale, il prete alle passioni 
deve rinunciare.
Se non ha la 
forza di fare questo, rinunci 
al suo mandato … in cambio di 
fare il fesso; per chi ha fatto lo 
stesso errore, si deve usare lo 
stesso rigore!
Dio affida la 
missione lasciandoci liberi 
e aspetta, resta a noi dargli la 
risposta; la vita è una buona 
notizia, nascere non è una 
nostra scelta.
            
Poesia scritta il 22/08/2021 - 09:36Voto:  |  su 5 votanti  | 
	
  
FADDA TONINO  
 22/08/2021 - 16:17 
                        



