IN QUEL TACCUINO DELLA VITA
C'è un fine di ciò che
faccio, in quel desiderio
sicuro non c'è misfatto; il
vivere è una missione, in
quel procreato è il vero
valore.
A gomitate mi
sono spinto in avanti, con
tanta finitezza ho vissuto una
vita frenetica per anni; soave è
solo pensarlo in quel che resta
nel tempo, il domani è solo
del Padre Eterno.
Solerzia in
quei loro bisogni tutto ho
fatto, gioia in quel gestir per
togliere dalle difficoltà l’altro;
cosa è il vero male, se come
dottrina non ci fosse il
bene.
In questa mia
vita vissuta che non n'è
poca, come si può gioire nel
veder la speranza calpestata;
diventò un vero albero scarno
e spoglio, cosa si farà dopo
l'autunno?
Ogni uomo ha
la sua dignità, questa è la
verità; ciascuno di noi ha una
rispondenza, in quel modello
razionale certamente diverso
non esclusivo in questa mia
consapevolezza.
Non penso sulla
terra all'infinito, tutto muore
di quello che ho procreato; Lui
si è fatto uomo e questo lo devo
capire, nell'immaginario non mi
escludo come testimone per la
mia grande fede.
Modi che nel
tempo ho contrastato, quel
mio pensar diventò silenzioso;
in quel taccuino della vita ci sarà
quello che non ho sicuramente
scritto, lo troverò quando sarò
a suo cospetto.

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