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Sai

Sai?
Sei perfetta quando non ci sei.
Quando la mia memoria mendace s'illude e il tuo esistere è plasmato da me, dai miei démoni e dagli déi dei pensieri bugiardi miei.
Che rima banale
per una riflessione, nuovamente
autentica, sulla mia indole immorale.
Delicato ti uso.
Ti mento e mi mento
non agendo il sopruso che dal basso il mio ardimento sottotrama brama.
Mi conviene così.
Giocare a m'ama e non m'ama.
E nel ciclico vivere mi abuso, mi fingo, mi muto, mi inerpico, mi involo, mi immolo.
Sacrifico vita per conoscermi un briciolo di più ma ritrovarmi sempre Lì.
Risvegliarmi Lì.
Ancora Lì.
O ad un passo più indietro di Lì.
C'era meno ipocrisia nel non aver diritto ad un luogo.
Figuranti, passanti, comparse:
il telone è crollato di nuovo
ma lo spettacolo avanza,
sotto il peso del colorato velo che copre il mio amato lattiginoso cielo.
Sotto un respiro che del piombo ha di nuovo consistenza.
Ed è solo il primo atto di una storia.


A metà di un nuovo capitolo,
nuovamente capitolante.


mf



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Poesia scritta il 13/05/2023 - 18:51
Da Michele Facchini
Letta n.41 volte.
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