Tu, mia città, groviglio convulso di vite, ma tenera, come amante di un tempo, mi accogli al ritorno.
E ti ricordo ancora, fiutando con delicato riguardo aliti ben noti.
Ti sento, come un tempo felice, scorrermi dentro, giocar con le consunte corde di sentimenti antichi.
Tieni, ti prego, la mia calda mano tra le tue lunghe dita e non lasciar ch’io ancora vada.
Il riposo che cerco, in continuo tormentato fuggir, ora mi aspetta.

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Commenti
Piaciuta molto! 



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L'assonanza nell'incipit e lo stile di scrittura d'un tempo nella chiusa fanno di questo testo un gran bel racconto breve.
Complimenti Adriano
Complimenti Adriano



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bella...mi ricorda il miglior Saba 



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