Leggeva quell 'uom un libro,
la pipa fumando,
la mente perdendo in storie vissute,
e il fumo nel vento.
Se ne stava sulla riva del mar a rimirar l 'onde, l'immensita.
L 'aroma del sal dal frangente si mescolava al sapor del tabacco brucuiato.
Era marzo capriccioso ,
e gia da lungi s' appressava la primavera.
Ma nel ventoso giorno tutto ancor sotto il morente verno giaceva.
Quante idee perse in quel fumo,
quanti sogni,amori ,ancor baci.
La pipa che carezzava era compagna d 'ore rubate al rumor del mondo,
al suo esserr veloce divorator dell,uomo.
Financo l 'amor che tutto prende,
chiede ancor d 'esser accetto.
Fuma silenziosa senza dar di petto,
e pacifica ascolta in cor
Il suo pensiero.
Domata all' anima di chi la tiena stretta
e sincera ,alfin, non tende inganno.
Non siamo forse anche noi fumo,
quando dipartiamo poscia di noi resta solo terra?
Le pagine del plumbeo libro ,
scorrevan veloci,
come note d 'un canto.
Nel mar selvaggio i suoi disii,
nel fumo randagio,il ricordo d'un uomo
Corrado cioci

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