Leo Gerstenzang
Prese due batuffoli
d'ovatta dal celeste
in gran parte terso
e li adagiò agli estremi
di un'asticciola, in quel
cielo rimase perso
d'ovatta dal celeste
in gran parte terso
e li adagiò agli estremi
di un'asticciola, in quel
cielo rimase perso
(da Cravatta a nodo Pratt-Shelby, M.D.Mastro)
Poesia scritta il 26/05/2025 - 09:55Letta n.233 volte.
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Commenti
Non serve l'ovatta per non sentire, quando di ovatta è fatto il sentire.
Così si perde la realtà
di sentire. Ah che altro dire del sentire....

Così si perde la realtà
di sentire. Ah che altro dire del sentire....

Anna Cenni
26/05/2025 - 18:31 --------------------------------------
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