Il cielo non beve più
dalla fonte infinita
dei nostri pallidi occhi.
Chi si è arreso
ha mangiato il frutto
di un albero sepolto
tra le macerie
dei denti dei bambini.
Chi affonda nell'abisso
si è già affogato
quando, nella riva
ha osato navigare
oltre il proprio mare.
dalla fonte infinita
dei nostri pallidi occhi.
Chi si è arreso
ha mangiato il frutto
di un albero sepolto
tra le macerie
dei denti dei bambini.
Chi affonda nell'abisso
si è già affogato
quando, nella riva
ha osato navigare
oltre il proprio mare.

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Commenti
Grazie Mario :)


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Ho letto con piacere questa tua poesia
che mi ha fatto riflettere molto.
Grazie e ... ti rileggerò con piacere.
Mario
che mi ha fatto riflettere molto.
Grazie e ... ti rileggerò con piacere.
Mario


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Ti ringrazio Aurelio! :)


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Ti leggo sempre volentieri, ne vale la pena!
Ciao
Aurelio
Ciao
Aurelio


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Grazie anche a te Rocco 



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Un eccelsa strofa di chiusa che encomia quanto decantato diligentemente... FELICE SETTIMANA















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Ti ringrazio Vera :)


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Intensamente drammatica, nella sua essenziale brevità, come purtroppo molto, troppo dei tempi che stiamo vivendo suggerisce...Soprattutto quando, affranti, si pensa allo scempio che di bimbi e giovanissimi si sta facendo nel mondo.
Vera





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Grazie come sempre Genoveffa 



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TANTI stanno scomparendo chi nella propria terra martoriata e chi tenta di raggiungere altre rive non sempre ci riesce,INTENSA,porta a grande riflessione,GRANDE LORENZO









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