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Di cosa sono fatti i sogni?

Di cosa sono fatti i sogni?


Camminavi lungo la mia strada. Era gialla di foglie umide, era stretta come la mia vita. Di tanto in tanto alzavi il capo con lentezza, ti stringevi nelle spalle. Tra le mani custodivi il libro che ti ho regalato, la copertina sbiadita come questo tempo di settembre.
Abbassavi lo sguardo sui tuoi passi incerti, deglutivi parole mai pronunciate e silenzi notturni. Non c'erano più rondini e gazze ladre a distrarti, non c'erano più le mie poesie a rubarti i pensieri. Sui tuoi capelli piovevano gocce lucenti, mentre un cane nero alla catena s'infuriava al tuo passaggio. Indossavi pantaloni di lino e una camicia bianca, ed erano troppo grandi sul tuo corpo stanco. Eri solo come quando ti ho incontrato la prima volta, perso tra le note di uno strumento divino, vinto dall'indolenza di una tristezza nuova. Se solo ti fossi voltato, mi avresti trovata. Sarei stata accanto a te fino alla fine della strada, avremmo raccolto i pochi fiori di campo rimasti, avremmo cercato l'azzurro tra le nubi, saremmo stati uno accanto all'altra come due bambini, e come bambini avremmo dimenticato il passato, il presente sarebbe stato un gioco, e il futuro un'emozionante sorpresa. Se solo ti fossi voltato indietro e mi avessi teso la mano, sarei corsa verso di te, e ti avrei ancora baciato, avrei catturato il tuo odore in un respiro, sarei rimasta tra le tue mani e nei tuoi occhi, avrei ascoltato i tuoi pensieri e li avrei conservati per quando non ci saresti stato. Si trattava solo di arrivare in fondo a quella strada. D'un tratto ha preso a piovere tanto da nascondere la tua figura. Avanzavi correndo, il mio libro si bagnava, il tuo viso gocciolava. Poi sei scomparso, ed io ho aperto gli occhi. Tra le lenzuola la pietra che mi hai regalato. Non ricordo di averla messa lì, non ricordo di averla portata a dormire con me. Non ricordo neppure di averla mai vista da quando ti sei allontanato e me ne sono andata.
Davvero piove.
Di cosa sono fatti i sogni?
Forse tu lo sai.


L.M.


Sulle note di Nocturne N 2 . Chopin.




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Racconto scritto il 17/09/2016 - 15:17
Da Lylas Lena
Letta n.1375 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Non avevo letto queste bellissime righe ma devo dire che mi hanno molto emozionato! Immagini struggenti e dolorose come "Se ti fossi voltato mi avresti trovata" rendono bene quel senso di irrimediabilmente perduto. I sogni ci aiutano a vivere. Sarà poi vero?

Patrizia Bortolini 12/10/2016 - 09:13

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Io vi ringrazio con tutto il mio umile cuore.
Le vostre parole mi hanno commossa.

MADDALENA MERISI 18/09/2016 - 12:02

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Un grande e immenso racconto che diventa poesia nei pensieri e nelle parole da custodire gelosamente nella memoria di ognuno di noi. Credo che non saprò resistere al desiderio di rileggerlo altre volte. Grazie.

salvo bonafè 18/09/2016 - 09:12

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bello ed intenso

Ilario Lekin 17/09/2016 - 21:30

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TI CHIEDO SCUSA RACCONTO

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 17/09/2016 - 19:05

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BELLA ED EMOZIONANTE POESIA BRAVA 5*

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 17/09/2016 - 19:04

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Ciao Maddalena bello il tuo modo di scrivere malinconico e sognante sicuramente ispirato dal magnifico e da me molto amato Chopin
Un abbraccio e buona serata
5 stelle

Nadia Sonzini 17/09/2016 - 17:57

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Carissima Maddalena, forse sarà la musica di Chopin che adoro, forse un sogno che ho riposto in fondo al cuore, forse... chissà, ma le tue parole mi hanno emozionata, il tuo modo di raccontare mi sono entrate dentro l'anima e forse chissà anche dentro un mio sogno...bravissima *****

ANNA BAGLIONI 17/09/2016 - 17:49

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