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Non sono uno scrittore

Scrivevo e scrivo in alcuni siti racconti brevi, articoli e in altri c’era la possibilità gratis anche di partecipare a concorsi e vetrine d’esposizione per ebook e libri, con la visibilità, che qualche editore li potesse pubblicare. Tutto questo fino a quando non era a pagamento, ma nel momento in cui cambiava la direzione del network e il curatore aveva interessi a scopo di lucro, ero costretto ad abbandonare il sito, anche se costava poco; non avevo nemmeno quel poco da investire e ne tanto meno l’avrei fatto! Quindi sto sempre alla costante ricerca di siti, dove lasciare traccia dei miei scritti e questo lo faccio per quei pochi lettori che mi seguono e la mia penna resterà impressa nella loro memoria. Riprendendo con buona volontà ad occuparmi dei meccanismi e delle frequenze su cui postare le mie disarticolate riflessioni ispirate direttamente dalla materia informe universale e dando loro una specie di conformazione scritta. Ho partecipato ad un concorso letterario, senza “quota di partecipazione” o “tassa di lettura”; l’editore che ha indetto la selezione, non ha inviato neanche una copia omaggio agl’autori, costringendo quest’ultimi a dover comprare la propria o più copie da regalare (amici e parenti), per il piacere vanitoso e vano del leggersi su un prodotto editoriale destinato il più delle volte a circuiti interni e sconosciuti alle grandi “correnti” commerciali. Tipologie di prodotti a ritmi serrati quella di un’antologia con cadenza annuale, di nicchia” che sfuggono al duro filtro del marketing per giungere alla vista del grande pubblico. Uno degli aspetti più comici dei concorsi letterari è quello riguardante il “menzionismo”: l’inserimento in un’antologia, una pergamena con il proprio nome stampato sopra che attesti il tuo racconto è stato scelto, perché in fin dei conti cos’è la cerimonia di premiazione di un concorso letterario se non uno spettacolo in cui tutti recitano, autori, organizzatori, pubblico, “vallette”, autorità, giurati, tranne i testi stessi presentati, se avessero avuto una coscienza, non avrebbero voluto partecipare, e che pur essendo il frutto di un’invenzione restano veri e genuini nonostante il prostituirsi dei sui creatori. Intorno a un evento più social che culturale; molto spesso, intorno a concorsi con quote irrisorie o addirittura gratuiti orbitano persone modeste ma preparate, grandi lettori e lettrici, amanti del testo alla ricerca del bello e di nuovi significati, ovvero persone che colgono l’occasione del concorso non per battere cassa bensì per incontrare altre anime attraverso la scrittura. Lo so, è un’utopia romantica, ma così è! A quel punto non importerà tanto la ricchezza del premio in palio o l’inserimento in un’antologia, quanto piuttosto la valorizzazione del testo attraverso il confronto. L’importante è ESSERE LETTI, ma letti veramente, non per finta, tanto per trovare dei capri espiatori con cui giustificare l’evento senza il quale la letteratura si salverebbe ugualmente e con mezzi più dignitosi. Essere letti, ricevere un parere amichevole e sincero, caso mai davanti a un bicchiere di vino offerto dagli organizzatori che ammettono sinceramente di non potersi permettere di più. Letteratura VIVA che si ripaga da sola! Nel mondo, tra la gente, nutrendosi di incontri semplici, anche senza la presenza della stampa o di un tappeto rosso. Insomma l’ideale sarebbe quello di farsi leggere da chi ha il piacere di leggerci, a casa sul monitor di un computer leggendo un file di testo o un post su un blog, o in un pub sfogliando una bozza piena di correzioni e imbrattata di schiuma di birra, in maniera libera, disinteressata, spontanea, soddisfacendo uno stato di necessità oserei dire spirituale; oppure offrendoci come lettori, senza l’obbligo di recensione, “rischiando” di incontrare rare scritture capaci di farci vibrare intimamente. La scrittura è un esercizio solitario, che non esclude, sia chiaro, il confronto ma che deve preferire la qualità di un commento da parte di un lettore casuale alla quantità degli applausi di un pubblico durante una manifestazione definita letteraria solo perché si maneggiano poesie e racconti. Il sistema dei concorsi sicuramente, si nutre di questa vanità che stentiamo a sopprimere: c’è bisogno comunque di vivere questa fase “stupida” della vita, di ricevere un riconoscimento pubblico che in seguito fortunatamente deprecheremo, soprattutto se vissuto come sintomo di una soddisfazione che non ha ragione di esistere e non come un’occasione di confronto da cui ripartire. E il carrozzone del circo pseudo letterario prosegue incontrastato sulla sua via! Non ho partecipato alla premiazione e non intendo più iscrivermi a nuovi concorsi letterari! Voglio riportare alcuni commenti sui miei racconti, che ritengo più significativi: “No, non si tratta di una storia omosessuale. Questo racconto è invece semplicemente uno "spot pubblicitario" talmente politicamente corretto da lasciare basiti”. “Molto interessante l'arguzia di un dialogo amichevole con un tuffo nel passato, un ritorno al presente e, infine, il racconto della dolorosa ma necessaria scelta”. “Mi è piaciuto molto grazie alla sua scorrevolezza e la buona comprensione dell'opera”. “Condivido perfettamente il tuo fantastico aforisma da te ben commentato. Io amo studiare per colmare la mia sete di conoscenza. Credo che non smetterò mai di farlo più conosciamo più diventiamo consapevoli e più vogliamo conoscere è un processo che per una mente avida di sapere non ha mai fine. Sono bellissimi anche i tuoi racconti”. “Mi sono divertito nella lettura. È vero, alcuni dipendenti riconoscono nei farmaci il padrone”. “Espressività et... maestria in questo tuo scorrevole et diligente racconto”. “Bel racconto razionale dal corpo eterico che regala astrazioni emozionali. Molto piaciuto”. “Io è solo profondo ego...Il cuore è magia, sconfina nell'infinito che è Poesia! Complimenti”! “Hai proprio ragione caro amico un aforisma ha proprio questa finalità: rendere evidente l'essenza più vera delle cose velata dall'apparenza”. “Mi è piaciuto tantissimo. Invecchiato di dieci anni in pochi secondi, possibile scientificamente ma non provato, la massa ci fotte nel teletrasporto. Il racconto è scritto con ottima proprietà di linguaggio e con la conoscenza della materia scientifica”. “I tuoi versi sono molto profondi e riflessivi.. di un animo nobile, delicati, molto belli... che sanno guardare alla vita. Mi trasmette serenità”. “Che bello questo viaggio, me lo hai fatto fare pure a me con la fantasia,anche se conosco abbastanza bene quella regione dell'Austria... beh, se in seguito vorrai organizzare un altro tour, potrai passare dalla Toscana saremo lieti di averti ospite”. “Mi ricordo molto bene quell'impresa, io ne avevo 14 di anni, e anche se quell'anno succedevano tante cose davvero importanti, quella vittoria non passò certo inosservata. Ottimamente descritta”. “Non mi ucciderò mai, Savino! Anzi sarei pronto a scendere in piazza arruolandomi all'esercito dei perseguitati da questo sistema stato. Cominciamo ad essere maggioranza eppure chi è cieco non se ne avvede. Cominciamo a formare una colonna avanguardista sparando insulti e uova marce sulle auto blu”. “Mi è piaciuto il racconto ispirato non solo da amore ma anche e soprattutto da rispetto per gli animali migliori, sono d'accordo con te,di noi esseri umani”. “Bellissima storia d'amore, anzi direi di più un trattato poetico dell'amore che diventa una favola poetica. Quanto è difficile credere ad un amore grande e disinteressato, penso però che sia possibile. La felicità si costruisce insieme ogni giorno è una felicità comune che nasce dall'amore di coppia, questa felicità è quella che non fa crollare, ma anzi accresce l'amore. La stella nasce dal cuore condiviso è una stella interiore che unisce per sempre. L'amore ESISTE! Complimenti per l'interessante racconto”. “Già, la consapevolezza... e quanta ne manca in questo mondo di folli. Una narrazione abile la tua... che sviscera bene la questione. Molto apprezzato”. ” Mi hai donato un respiro e un senso di libertà benefico, manifesto alla libertà..molto bello”. “Molto bello il tuo concetto di vita espresso attraverso una deliziosa poesia. Condivido”. “Savino è un racconto toccante sa di vissuto personale! La morte dell'anima una vita senza senso sentirsi soli, non voluti, allontanati è una sensazione devastante in un adulto, ma in questo caso in un bambino lo è ancora di più perché la vita nemmeno ha imparato ad affrontarla. Neanche l'amore di chi ti vuole bene riesce a soddisfare il tuo vuoto interiore quando hai smesso di amare te stesso”. “Ecco una bella scrittura creativa. Complimenti per la scorrevolezza e il tocco di leggerezza che l'ha reso particolare”. “Gran bel racconto, davvero bravo hai saputo tenere il ritmo sino alla fine non solo della corsa ma anche del lettore che ha corso insieme a te... BRAVO”! “Anche questo racconto, strano, contraddittorio fra titolo e ultima riga, dove la trama gioca con la fantasia e mezzo nascosto resta l'intento dell'autore rispetto a quanto vuole comunicare. Eppure, scritto bene e godibile come racconto”. “Racconto lungo di genere fantasy, io credo, ma a suo modo complesso e non semplice a comporsi, palesa il desiderio di tutti al bene e alla felicità”. Dopo aver riportato dei commenti sui racconti brevi; voglio riportare pure alcuni sui miei libri: “Un tuffo nel passato con i testi, finalmente, di canzoni che hanno fatto venire il batticuore alla mia generazione, ma anche a quella attuale. Oggi ci saranno testi validi, ma così urlati da non essere compresi. Un bel libro, complimenti”. “E’incredibile come la musica riesca a trasmettere emozioni, essa ci fa volare con la fantasia. Immergersi nella musica è come avere un posto segreto dove puoi conservare tutto te stesso. Ogni nota è un’emozione, ogni strofa ti scaraventa nella memoria dei ricordi che ti riporta agli anni passati. La musica trasmetterà sempre un’emozione nel’ anima di chi sa ascoltare. Complimenti all'autore e alla sua passione per la musica”! “La storia continua sulle note di canzoni che creano momenti diversi in luoghi diversi, con la vita per sempre accompagnata”. “La passione per la musica e per le canzoni che scandiscono ogni momento della vita dell'autore traspare da ogni pagina di quest'opera. Le note che accompagnano i testi rivelano inoltre, un'approfondita competenza dei singoli brani e del contesto in cui sono nati e contribuiscono a far riscoprire o a far conoscere canzoni storiche a chi le ha dimenticate e a chi non le conosceva assolutamente, magari perché negli anni '70 neppure era nato! Ho apprezzato il fatto di trovare "I giardini di marzo" tra i primi brani dell'anteprima, l'unica di queste canzoni di cui conosco il testo a memoria”! “Io odio tutti i "grandi fratelli", per questo resto invisibile, perché non si possono altrimenti evitare, ma continuo ad avere idee buone da condividere con chi crede ancora in un'autentica creatività. E' un libro interessante ”. “Antologia muscolosa, dalla linea perfetta, commentata con perizia, in cui giacciono ancora vivi i versi dei più grandi che non diventeranno mai zombi”. “Una vita alla ricerca di verità per provare a determinare se stesso. Scritto come un'avventura filosofica e spirituale, a caccia della magia dell'esistenza nonostante ci imponga gravi delusioni”. “E' un bel libro, la trama accattivante cattura l'interesse”. “Volevo leggere e recensire l'opera, però quando provo ad aprire il libro mi compare questo messaggio: "404 Not Found". Come mai”? “ Il libro esprime emozioni con un sapore genuino nelle sue varie sfaccettature di vita e con un equilibrio per affacciarsi al mondo dello sport, questo caso il podismo . Complimenti a chi ha interpretato tutto questo”. “Un libro sul podismo molto bello, l'incipit rispecchia la tempra degli sportivi. Non riesco ad individuare aspetti negativi della sua stesura. Gli argomenti sono di facile consultazione,vedi tabelle e schemi; la parte descrittiva è coinvolgente ed emozionale. Mi è piaciuto il capitolo delle interviste, dove sono inserite le diverse tipologie umane del settore podistico e in modo rimarchevole l'aspetto amatoriale hobbistico. Inoltre trovo geniale la scrittura collettiva del libro, come forma scritturale collaborativa che coinvolge più persone”. Torniamo al senso autobiografico: Io scrivo per il piacere esclusivo di scrivere, senza pensare altro, per cui altre persone verranno in contatto con quello che mi passa per la testa, il farlo quotidianamente sarebbe un semplice promemoria personale. Posso scrivere cose di qualsiasi genere, dalla lista della spesa a riflessioni profonde; trattare di argomenti complessi che coinvolgono la persona nella propria interiorità, sapendo che una volta scritto il nostro pensiero, questo diventerà del mondo, dei lettori e non mi apparterrà mai più. Ogni riferimento ai contenuti della mia mente, il significato dello scrivere assume connotazioni diverse, che sia pensiero reale o immaginario con il quale metto a nudo degli altri il mio mondo interiore, le mie aspettative, i miei desideri e progetti. Ho deciso che dopo aver finito di scrivere questo libro, smetterò di scriverne altri e pure i racconti brevi; credo di avere esaurito gli argomenti da trattare e soprattutto più di questo non riesco a dare, al di là del talento che mi manca, ho dato tutto me stesso. Se ho ottenuto qualche piccola soddisfazione; è dovuta alla grande passione che ho per la lettura e la scrittura, che mi ha permesso di sopperire alla mancanza d’ingegno e genialità; inoltre mi ha dato la facoltà di scrivere non opere letterarie di grande spessore, ma qualcosa di apprezzabile. Il mio pensiero va ai miei fedelissimi lettori, mi dispiace per questa scelta, ma la reputo inevitabile; proprio nel rispetto nei vostri confronti, che non posso darvi un surrogato del mio pensiero, ma quando non riesco più a partorire genuinità è giusto che attacchi la penna al chiodo.



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Racconto scritto il 25/09/2016 - 20:05
Da Savino Spina
Letta n.1809 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


***** Vorrei leggerti ancora….già un amico se n'è andato da questo sito, adesso tu vuoi smettere di pubblicare (perché penso che non riuscirai a smettere di scrivere) che sta succedendo?

Marilla Tramonto 28/09/2016 - 16:16

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Non soffro e non ho mai sofferto di vittimismo! Le critiche costruttive, le ho sempre accettate; forse sono proprio io, la persona più critica, nei confronti dei miei scritti. Non mi sono mai sentito superiore o inferiore a nessuno! Falsi moralismi, ipocrisia, cattiveria imperano e per questo, che mi scrollo di dosso, ciò che può crearmi malumore, con questo non fuggo da niente e da nessuno, ne tantomeno dalla vita e dalle responsabilità. Il pensiero di non avere più niente o di interessante da raccontare, perché mi sono reso conto di essere giunto al punto in cui la parola ha preso il totale dominio della mia vita. Sono diventato un affreschista del sentimento, alla continua ricerca di esperienze solo in quanto possono raccontarle, esteta dell’attimo, incapace di purezza. Riconosco il sacro valore del silenzio e per il rispetto dei nostri lettori, ad onorarlo; allo stesso tempo a sfidarlo con coraggio e responsabilità.

Savino Spina 28/09/2016 - 10:13

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Se a uno piace scrivere e può farlo, magari in uno, non so se tanti o pochi, siti letterari del web, lo faccia, ne ha tutto il diritto, ma accetti pure le critiche senza vittimismi, e risponda con le sue ragioni, valide o no che siano. Quindi per quel che riguarda me, che qualche volta ho criticato i tuoi scritti (sempre con rispetto), dico che è bene e utile che continui a scrivere. Un saluto

Luciano B. 28/09/2016 - 02:22

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tanti concorsi savino se li passi ti fanno pagare copie o soldi per essere letti che ci vuoi fare.Tu scrivi sempre, proprio perchè sei sensibile e hai un animo nobile.Vedrai che verrai apprezzato per la tua semplicità e dolcezza nel trasmettere le emozioni.Tu trasmetti molto non preoccuparti.Scrivi quando ti senti e credi in te.Ti abbraccio anche se non ti conosco.

Mary L 26/09/2016 - 15:44

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SAVINO CREDO SIA UNO SBAGLIO APPENDERE LA PENNA AL CHIODO, LA GENUINITà DA SEMPRE RISULTATI A VOLTE SIAMO NOI STESSI CHE CI CREDIAMO SUPERIORI AGLI ALTRI SE QUESTO AVVIENE ANCHE PER TE IN QUEL CASO SI APPENDI LA PENNA.

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 26/09/2016 - 12:47

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Purtroppo, per partecipare a concorsi o per pubblicare le proprie opere, bisogna sborsare cifre assurde...l'importante è non arrendersi mai e coltivare la propria passione, certi che prima o poi qualcuno si accorgerà di noi! Buona giornata,

Chiara B. 26/09/2016 - 10:13

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Ciao Savino, significativo il tuo racconto. Il chiodo non serve per appendere la penna, il chiodo va indossato, per dare sfogo ad una penna riflessiva e ribelle come tu sei! Passa una bella giornata

Ruggero Chiesa 26/09/2016 - 06:13

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Savino anche se non ti ho mai commentato ti ho sempre letto molto volentieri trovando nei tuoi scritti quell'acume sempre più raro.Continua a scrivere ,continua a farlo in primis per te stesso e poi per chi avrà la bontà di leggerti.Lungi il momento di appendere la penna al chiodo.Non arrenderti SCRITTORE.Serena notte Savino.

antonio girardi 25/09/2016 - 23:54

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Vorrei essere solo un altro tassello da aggiungere alla lista dei commenti, ma continuare a leggerti.
Buona serata Savino.

Loris Marcato 25/09/2016 - 22:04

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