Il cardellino innamorato
C'era una volta un cardellino,volava, spensierato e felice, tra i fili d'erba d'un prato novello,era pago del tepore del sole ..che lo riscaldava, mentre festoso sbocconcellava quel che nel prato trovava.
Non si accorse, l'ignaro, che quatti quatti dei ragazzini lo osservavano in ogni suo movimento, aspettando il momento giusto per coglierlo di sorpresa . Lo presero,infatti all'improvviso ed il suo piccolo cuore cominciò a battere più forte, per la paura:-“ che succede?... che accade? ... che ho fatto? “ - Si domandava, fra se, il cardellino, mentre, le mani poco sensibili dei ragazzini,lo tastavano, lo comprimevano ...ridevano l’un l’altro compiaciuti per il terrore che avvertivano nel sentirlo tremare convulsamente. Giocavano, con le sue piccole ali...incuranti della sua paura."Cos'è questo dolore ... ahia!Che mi fate,lasciate stare le mie piume non le maltrattate ... la mia piuma, perché l’avete strappata ... perché torcete le mie zampette, lasciatemi, vi prego, non ho fatto nulla, io... mi mancano già le forze non respiro ..muoio!" Si diceva tremante ed angosciato, mentre sentiva il suo piccolo cuore cedere per lo sgomento .
Sentì, all'improvviso una voce forte, ma rassicurante, rimproverava quei bambini per il male che gli avevano fatto e li mandò via. Con mano leggera si sentì prendere e accarezzare come a rincuorarlo,sembrava dirgli con i suoi gesti,"non temere più,io avrò,cura di te ...ti darò da mangiare, da bere ed una casa dove abitare,ti proteggerò"
Sentiva amore e calore, in quella mano che delicatamente, era socchiusa intorno al suo corpicino ... il cuore non gli batteva più forte come prima,il suo battito era divenuto regolare e sentiva nascere un senso di affetto per quell'uomo, grande e grosso che con infinita tenerezza lo teneva nella sua mano,sentiva che poteva fidarsi e si lasciò cullare e scivolare nel sonno ...
Arrivati a casa,l'uomo, lo pose dentro una gabbia vicino alla finestra, gli diede un pò di miglio ed acqua fresca per dissetarsi.Gli parlava,come si parla ad un amico,con affetto e voce gentile "Che bei colori che hai, che amore che sei! Si,ti chiamerò, Amore e mi terrai compagnia!" L'uccellino felice, per tutta risposta, cominciò a cinguettare festoso.Ogni suono,ogni gorgheggio, era un canto di gratitudine e d'amore per quell'uomo,che lo aveva salvato dalle mani di quei dispettosi bambini ...lo vedeva muoversi per casa e si innamorava dei gesti di quell'uomo così compassati e tranquilli.Lo seguiva, coi suoi piccoli occhi e cinguettava per rallegrarlo col suo canto e per ricordargli che ricambiava il suo affetto "Lo vedi,sono qui a farti compagnia" pareva gli dicesse ad ogni canto.Quella gabbia, era il posto più bello, che avesse mai visto,il luogo migliore dove desiderava stare... si sentiva sempre al sicuro lontano dai pericoli ...trovava risposta a tutti i suoi bisogni ...prigioniero? No, non si sentiva affatto prigioniero,l'uomo nel suo infinito amore, lasciò sempre la piccola porta della gabbia aperta e la finestra della stanza era sempre spalancata ... il cardellino, era libero di andare via quando voleva, ma restava e restava per amore!
L'amore,non è mai costrizione,non è mai una prigione neppure se dorata.L'amore è comprensione ed aiuto reciproco,l'amore è dedizione e libertà dell'essere ...l'amore è armonioso vivere insieme! Questo sperimentò il cardellino nella casa dell'uomo che lo aveva salvato,senza nulla chiedere in cambio se non il suo piccolo cuore.Vissero così felici e contenti!
Non si accorse, l'ignaro, che quatti quatti dei ragazzini lo osservavano in ogni suo movimento, aspettando il momento giusto per coglierlo di sorpresa . Lo presero,infatti all'improvviso ed il suo piccolo cuore cominciò a battere più forte, per la paura:-“ che succede?... che accade? ... che ho fatto? “ - Si domandava, fra se, il cardellino, mentre, le mani poco sensibili dei ragazzini,lo tastavano, lo comprimevano ...ridevano l’un l’altro compiaciuti per il terrore che avvertivano nel sentirlo tremare convulsamente. Giocavano, con le sue piccole ali...incuranti della sua paura."Cos'è questo dolore ... ahia!Che mi fate,lasciate stare le mie piume non le maltrattate ... la mia piuma, perché l’avete strappata ... perché torcete le mie zampette, lasciatemi, vi prego, non ho fatto nulla, io... mi mancano già le forze non respiro ..muoio!" Si diceva tremante ed angosciato, mentre sentiva il suo piccolo cuore cedere per lo sgomento .
Sentì, all'improvviso una voce forte, ma rassicurante, rimproverava quei bambini per il male che gli avevano fatto e li mandò via. Con mano leggera si sentì prendere e accarezzare come a rincuorarlo,sembrava dirgli con i suoi gesti,"non temere più,io avrò,cura di te ...ti darò da mangiare, da bere ed una casa dove abitare,ti proteggerò"
Sentiva amore e calore, in quella mano che delicatamente, era socchiusa intorno al suo corpicino ... il cuore non gli batteva più forte come prima,il suo battito era divenuto regolare e sentiva nascere un senso di affetto per quell'uomo, grande e grosso che con infinita tenerezza lo teneva nella sua mano,sentiva che poteva fidarsi e si lasciò cullare e scivolare nel sonno ...
Arrivati a casa,l'uomo, lo pose dentro una gabbia vicino alla finestra, gli diede un pò di miglio ed acqua fresca per dissetarsi.Gli parlava,come si parla ad un amico,con affetto e voce gentile "Che bei colori che hai, che amore che sei! Si,ti chiamerò, Amore e mi terrai compagnia!" L'uccellino felice, per tutta risposta, cominciò a cinguettare festoso.Ogni suono,ogni gorgheggio, era un canto di gratitudine e d'amore per quell'uomo,che lo aveva salvato dalle mani di quei dispettosi bambini ...lo vedeva muoversi per casa e si innamorava dei gesti di quell'uomo così compassati e tranquilli.Lo seguiva, coi suoi piccoli occhi e cinguettava per rallegrarlo col suo canto e per ricordargli che ricambiava il suo affetto "Lo vedi,sono qui a farti compagnia" pareva gli dicesse ad ogni canto.Quella gabbia, era il posto più bello, che avesse mai visto,il luogo migliore dove desiderava stare... si sentiva sempre al sicuro lontano dai pericoli ...trovava risposta a tutti i suoi bisogni ...prigioniero? No, non si sentiva affatto prigioniero,l'uomo nel suo infinito amore, lasciò sempre la piccola porta della gabbia aperta e la finestra della stanza era sempre spalancata ... il cardellino, era libero di andare via quando voleva, ma restava e restava per amore!
L'amore,non è mai costrizione,non è mai una prigione neppure se dorata.L'amore è comprensione ed aiuto reciproco,l'amore è dedizione e libertà dell'essere ...l'amore è armonioso vivere insieme! Questo sperimentò il cardellino nella casa dell'uomo che lo aveva salvato,senza nulla chiedere in cambio se non il suo piccolo cuore.Vissero così felici e contenti!

Da Carla Davì
Letta n.1773 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
Opera incisiva e piacevole, molto brava!


--------------------------------------
Antonio ..come non ringraziarti per il bel commento.Tu che ami,esser breve...ti sei dilungato ... me ne compiaccio. Sono contenta di sapere che qualche mia storia o poesia ,possa lasciare un piccolo segno nel cuore. Un abbraccio... 



--------------------------------------
Grazie Claretta, per averne colto il senso ed averla apprezzata. Un abbraccio 



--------------------------------------
molto, molto, molto bella...è incoraggiante leggere queste cose...piccole storie ma che hanno in sè le fondamenta sulla roccia...da tanto sono profonde e sicure nel dire..piccole storie che danno, senza chiedere...ancora i miei complimenti...la lunghezza giusta e la lettura scorrevole..l'ho gradita molto...oggi, più di altre volte, mi hai dato qualcosa da portare con me...grazie...ciao Carla


--------------------------------------
una storia dalla morale istruttiva per grandi e piccini :bella!
ciao



--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.