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Coerenza

Si, lo ammetto, ti sto mentendo...
Sotto le macerie di questa mia breve vita fatta di scelte sbagliate, un cuore, ricolmo d'amore esiste ancora.
Fingo di non sentire il suo incessante e costante brusio.
Lo faccio, per difendere me stessa da quello che so per certo mi farà male, ma non perché non provo realmente nulla...
Tu, sei nocivo per me, sei veleno, sei dolore, sei il male da evitare. Ma, nonostante io provi in tutti i modi di scappare, odiandoti, allontanandoti; so, quanto non posso e non potrò mai, riuscirci davvero.
Perché infondo, non posso più fare a meno del tuo pensiero.
Nel bagaglio di tristezze che mi sono portata dietro in questi tempi, tu, ne occupi gran parte, tutto il resto mi sembra piccolo e irrilevante in confronto.
E pensando, che l'unica tua colpa, è stata quella di darmi l'immensa felicità di cui sentivo bisogno, mi scappa quasi da ridere...
La felicità e la pace che ho provato si sono tramutate in pensieri e poi in problemi... Ti ho detto cose che non pensavo, ho cercato in me la freddezza e la razionalità mettendo da parte il cuore. Mi sono difesa con le unghie e con i denti da quel bruciore allo stomaco che mi ha trasmesso il tuo essere così tu...quel "tu" che mi piace, quel "tu" che mi confonde, quel "tu" di cui potrei innamorarmi, davvero...
Con te, sono riuscita a dire le uniche parole nella mia vita, di cui mi sono pentita nello stesso momento in cui le pronunciavo, ma non riuscivo a frenarmi...perché con te, ho amato il cielo, le stelle, il sole, il mare, le rondini, i gabbiani, le piante, la neve, ho amato ogni cosa esistente al mondo per un istante, ed ogni cosa esistente al mondo per un istante ha amato me! "Ho amato, come non ho amato mai!" Anzi, no, basta luoghi comuni, io ho solo amato, immensamente amato quegli istanti...e questo mi ha terrorizzata a tal punto dal tentare di indurre una tua fuga.
Ho scritto metà di questo libro, raccontando di come la paura di amare sia una malattia guaribile, ma mi sbagliavo! Non si guarisce, forse, semplicemente, non avevo paura perché non amavo abbastanza...
Al costo di soffrire, di straziarmi il cuore, al costo di chiedermi una vita cosa sarebbe accaduto se non fossi stata così impulsiva, se ti avessi vissuto e basta, senza pensare a domani e con il rischio, di guardarmi allo specchio tra vent'anni chiedendomi quanto cazzo mi è costata la felicità, io volevo farti scappare... E tu no, sei rimasto, a modo tuo si, ma sei rimasto.
Ed ora, sono felice,
felice che non te ne sia andato davvero, perché non ho trovato e non troverò mai quel coraggio per dirti, quanto in realtà, speravo con tutta me stessa rimanessi...perché si, sei speciale...
Ed ora, non sai quanto vorrei poter vivere, un altra volta, quel tuo meraviglioso essere tu, che mi fa ritrovare quasi involontariamente, quel mio meraviglioso essere io...


Ma siccome la notte porta consiglio, domani sarà un altro giorno dove chissà, forse tornerò ad odiarti, perché quando si tratta di noi, è così tanta l'emozione, che non so essere coerente...




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Racconto scritto il 02/10/2013 - 22:11
Da Alessia S
Letta n.1341 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


In certi casi, questo ne è l'esempio, non bisogna porsi tanti pensieri. Più ci pensi e più stai male. Amare e godere dell'amore è quanto ci si aspetta. Se costa sacrifici enormi, se tocca la libertà individuale, la violenza, l'arroganza... beh, allora chi ce lo fa fare. Meglio cambiare rotta.
Buona la scrittura e la costruzione. La punteggiatura è da rivedere.

sergio boldini 05/10/2013 - 00:23

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