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Gli sgoccioli della vita

Tra catastrofi ambientali, conflitti territoriali, omosessuali che reclamano i mariti (fermo restante l'unione sentimentale!), compagni che generano figli senza mamma e papà, a parte i femminicidi, gli infanticidi e gente disperata che muore per mare, viviamo tempi sempre più bui e la vita ormai sembra sul viale del tramonto.
Siamo davvero agli spiccioli o meglio agli sgoccioli se la mente (materia raffinata) con la sua ragione egoistica sempre più sopravanza ed oscura la coscienza, quella luce della verità che il gran maestro Socrate ci invitava a ricercare in noi stessi con il suo gnothi sautòn, forse carpito a Talete, il primo filosofo greco.
Proprio la luce della verità, altro non è che l'amore, la vera essenza dell'anima, quell'epica biga alata con la sua auriga (coscienza) alle prese con le bizze terrene del cavallo nero (mente) e le aspirazioni alate del cavallo bianco (amore) a volare lassù verso il mondo delle idee e degli ideali... il pensiero illuminato di Aristotele.
Ed in virtù della coscienza (nucleo) di Socrate, dell'amore (citoplasma) di Platone e del pensiero (membrana esterna) di Aristotele - vestigia della cellula primordiale o spirituale del soffio vitale... e l'uomo divenne un'anima vivente – possiamo confezionarci la nostra anima, una fantastica monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza.
Auto di lusso a parte, però, per arrivare a questa strabiliante vettura personale abbiamo da percorrere ancora tanta strada (culturale) se i nostri giovani sempre più sono alle prese con i telefonini per soccombere ai pettegolezzi dei social media.
Allora, solo attivando la cultura e rispolverando le reminiscenze filosofiche di questi gran Maestri, possiamo rivitalizzare la nostra esistenza e, con il supporto dell'amore, possiamo ascendere sempre più in alto lungo i gradini della scala elicoidale di basi terrene azotate (purine e pirimidine), debolmente legate per sostenere la celeste scalata con la materia scrollata.
Proprio quassù, all'apice della scala, è gelosamente custodito il nostro genoma, che diventerà eccelso se ci doteremo, finalmente, di questa fiammante monoposto, con cui perverremo, dopo la selezione naturale di Darwin e l'evoluzione comportamentale di Paul MacLean, alla trasformazione spirituale, passando così dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenire luce (amore, intelletto, anima), vero salto spirituale su base culturale.
In virtù di tanto con il genoma eccelso metteremo d'accordo, una volta e per tutte, finanche Parmenide ed Eraclito con la loro antica diatriba tra l'essere e il divenire.
Intanto a bordo dell'anima i mediatori sentimentali (pietà, bontà, carità) sopravanzeranno i vecchi neurotrasmettitori chimici e le obsolete basi terrene (a-denina, c-itosina, g-uanina, u-racile e non t-imina) saranno sopraffatte dalle basi immortali (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale e non T-erreno) con l'altruismo dell'intelletto (anima, mente illuminata) a trionfare sull'egoismo della ragione (mente, materia raffinata).



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Racconto scritto il 24/12/2024 - 07:29
Da Francesco Andrea Maiello
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