Solo un brusio lontano, come un ronzio di fondo che accompagna ogni passo.
Non è dolore ,non più. È una nostalgia silenziosa, come una luce che non scalda ma che non si spegne mai.
Ha amato una volta, quando il mondo era ancora intero.
Era un amore ingenuo, imperfetto, ma pieno di quella verità che solo la prima volta sa dare.
Da allora, ha vissuto, ha lavorato, ha sorriso, ha stretto mani e abbracciato corpi.
Ma niente è stato più casa.
Ora vaga, non per fuggire, ma per restare.
Nel caos dei clacson e dei messaggi non letti, si rifugia nei piccoli silenzi:
una strada deserta all’alba, una finestra socchiusa da cui entra il vento,
il rumore dell’acqua che scorre in un lavandino dimenticato.
È lì che trova pace.
Non nella voce degli altri, ma nella propria assenza.
Ha accettato che quel sentimento non tornerà più,
che certi battiti non si ripetono, ma restano incisi, come cicatrici luminose,
sotto la pelle dell’anima.
Poi d’un tratto, un sospiro.
E quante cose, in un filo di fiato.
RACCONTO BREVE

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