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PERSONAGGI CATTIVI (con qualche buona qualità)

Le istruzioni sono:

Pensa ad una persona cattiva che hai conosciuto in vita tua (o inventa un personaggio con tali caratteristiche) ed assegnale alcune qualità positive come ad esempio gentilezza, amore per i bambini o per gli animali. Quindi scrivi un racconto in cui emerga improvvisamente tale aspetto. Per fare un esempio chi non ricorda il film “Qualcosa è cambiato”? Il protagonista è burbero, stravagante ma poi ci si accorge che ama un cagnolino e fa del bene ad un bambino ammalato…


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DA UN GIORNO STORTO... L'AMICIZIA

Nel nostro singolare scorrere del tempo, imbattersi con una persona brusca, scorretta, volgare o in una inaspettata lite è più facile che raro.
Qualche annetto ormai fuggito…
Franco, un ragazzo sui 16 anni, di ritorno dalla Scuola, intoppa casualmente Bruno, un essere spregevole dall’apparente età d’un uomo più che quarantacinquenne.
A questo, era appena caduto il mazzo delle chiavi. Il frastuono delle automobili aveva coperto il rumore che non potè sentire.
Franco, nel vedere il tutto, come è solito dei ragazzi, senza più rispetto verso chi è un po’ più avanti negli anni, grida:
- Ehi, tu con la camicia viola…
Bruno, dal bel caratterino e con la massima ragione, stavolta, voltandosi di scatto, con lo sguardo truce, lo fredda urlando:
- Chi chiami il babbeo di tuo padre?
Franco, senza proferir parola, mostra il mazzo delle sue chiavi.
L’altro, con tutta rabbia, lo sottrae, senza un minimo cenno di ringraziamento. Una giornata proprio storta per Bruno. Gli era appena stata sottratta, la giacca, con tanto di portafoglio, che aveva lasciato, sbadatamente, su una panchina della stazione, per andare al vicino bagno.
Naturalmente… nessuno aveva visto niente.
Franco si trovò solo a pagare una rabbia non voluta.
A questo vedersi… Il primo prosegui il suo cammino, ammutolito; l’altro invece borbottando:
- Questi screanzati… chi si credono di essere…
Franco, non avrebbe mai creduto, che il Signore del mazzo delle chiavi, il mattino seguente lo avrebbe trovato come il suo nuovo Professore di Matematica all’Istituto Commerciale da lui frequentato.
Nell’entrare, senza bussare alla sua aula e alla vista di quell’essere sulla cattedra rimase quasi paralizzato. Bruno, nel trattenere un timido sorrisetto, lo porta con l’indice della mano al suo banco.
Per tutta la giornata e per alcuni giorni a seguire, i due non si guardano nemmeno. Ignorare comune.
Ci volle la pioggia per dar… loro parola.
Una mattina Franco, accompagnato in automobile, al veder il Professore ripararsi parzialmente sotto i balconi per l’abbondante acquazzone nell’andare a scuola, disse al padre di fermare e dargli un passaggio.
Questo nel sentirsi chiamare dal ragazzo, per salire sull’automobile, rimase meravigliato. Non tardò ad entrarci, però.
Tutto finì nell’umano atto… L’uno pentito del suo modo scorretto, nel riprendersi le chiavi. L’altro felice di essere stato utile, ancora una volta.
Al veder scendere il Professore dall’auto con Franco, i suoi compagni di classe nell’atrio della Scuola, si lasciarono andare in uno scrosciante applauso.
Da allora, il Professore si affezionò a quella classe. Non più il professore e gli alunni, ma un gruppo di amici. Il rendimento scolastico migliorò. Gli alunni non odiavano più la Matematica perché detestavano il Professore. Bruno non sgridava più i suoi studenti che non rendevano perché disdegnavano Lui, trascurando la materia.
Un mutamento prolifico per entrambi.
Il pomeriggio si ritrovavano spesso insieme. Lui si sentiva tornare ragazzo, in qualche sfida alla carambola, in qualche partita al pallone, in qualche festa di compleanno, in qualche passeggiata in bicicletta.
Non erano più i suoi studenti… ma carissimi amici.
Un giorno propose una colletta per comprare un attrezzo da lavoro ad un padre d’uno studente d’una altra sua classe chè non aveva denaro per potersi permettere un motozappa atto a lavorare in conto terzi e riuscire a raggranellare un pò di quattrini da portare a casa.
Tutti parteciparono. Si prodigarono assiduamente, chiedendo spiccioli a destra e a manca.
Il restante, non troppo, mise di tasca sua. Bruno, non sentì di sacrificare nulla: era un gesto da compiere e ne usciva rallegrato.
L’anno scolastico passò, senza che nessuno se ne fosse reso conto minimamente. Tutto fu un fluire eccezionale: lo studio, l’amicizia, la nobiltà d’animo.
La persona scorretta del primo incontro? Solo un fallo accidentale!
Dal ragazzo ammutolito? Solo sorrisi di gioia.
Una vittoria comune. Un campionato indimenticabile. In un abbraccio di giubilo: il punto finale a un diario di meraviglia!



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Scrittura creativa scritta il 29/01/2015 - 10:25
Da Rocco Michele LETTINI
Letta n.1639 volte.
Voto:
su 11 votanti


Commenti


bel racconto rocco

loretta margherita citarei 31/01/2015 - 07:07

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Veramente un bel racconto, lascia un buon sapore di sentimenti genuini ; buona volontà, amicizia, gioia... Dici bene : una vittoria comune; tutto fluisce meravigliosamente quando si desidera l'armonia. Mi piacerebbe fosse una storia vera!

Teresa Pisano 29/01/2015 - 23:19

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Bellissimo racconto caro Rocco, vi leggo
dentro la realtà d'un meridione accogliente e umano troppo spesso
falsamente etichettato, ma tornando al tuo racconto devo dire che mi è piaciuto moltissimo e che realmente mi è capitata tantissimi anni fa una esperienza simile con il mio professore di filosofia
La mia stima grande ti giunga insieme ad un abbraccio sincero

giancarlo gravili 29/01/2015 - 22:41

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A scuola si può imparare anche di queste cose: l'altruismo, l'umanità, l'amicizia,
il rispetto...
Bravo Rocco...

Gio Vigi 29/01/2015 - 20:11

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Bellissimo racconto da far leggere nelle scuole,penso potrebbe essere di grande utilità sia agli allievi che agli insegnanti,molto bello ,bravissimo ROCCO,eccellente

genoveffa 2 frau 29/01/2015 - 19:55

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Bella storia, ben narrata...spero sia vera, perché potrebbe essere un buon esempio di convivenza fra allievi e professori, ma se così non fosse complimenmti a te che l'hai pensata. Bravo.

. Focus 29/01/2015 - 19:37

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Amore, solidarietà, amicizia... pilastri solidi del vivere sociale perché un futuro possa esserci!

Maria Valentina Mancosu 29/01/2015 - 19:20

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Proprio un racconto che rinfranca l'anima, sembra uscito dal libro cuore di Edmondo De Amicis, invece sei proprio tu Rocco e il tuo nobile raccontare. Dobbiamo vivere tutti con questi valori, amandoci l'un l'altro. Complimenti e lodi infinite.

Paolo Ciraolo 29/01/2015 - 18:25

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Una storia in cui, molto valorizzato esce il rapporto umano tra le persone. Cosa non da poco, come insegnamento per i nostri tempi moderni, dom inati dall'egoismo e dalla mancanza di rispetto. Un racconto che mi riporta indietro negli anni e mi fa dire che a scuola mi sono tanto divertito, anche se ho dovuto studiare.
Ottimo grande Rocco!

Salvatore Linguanti 29/01/2015 - 18:10

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Che bel racconto, Rocco, con una bella finale. Succede spesso che al primo impatto, le persona scorbutica, conoscendola meglio, si trasforma...
Complimenti, Rocco, dovresti scrivere i racconti più spesso.

Paola Collura 29/01/2015 - 17:40

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