Inizio


Autori ed Opere


Ultime pubblicazioni

Ti cerco tra le paro...
A Natale anche se im...
Fiocco birichino (A...
Tela di ragno...
Fiocco di neve...
Prendimi nella tua v...
Aurora...
La ragazzina e l'aqu...
Asino, ma non troppo...
Foglio bianco...
Neve candida ( A tem...
Elegia dell'ultimo a...
La tua fragilità tra...
Un sentimento scon...
Destini...
Portalettere...
La pazienza...
Storia di fiocco di ...
Ostinazione...
Arranco...
La nostra Margot...
Se sarà libero...
Il viaggio del fiocc...
Scruto ascolto e per...
Reliquie Di Cicatric...
Eppur brillano le ve...
Mea culpa...
L'uovo...
Voglia di vita...
Haiku b(ianco)...
L'amore...
Alba chiara...
Fiori neri...
Non c'è amore sincer...
Logorante attesa...
Viaggio in Marocco...
Alla tua porta...
La Vita...
Per un'amica...
Poeti...
Tra muri e barricate...
Piemonte...
Vita non solo avv...
La nostra onda...
Sagra paesana...
Brina...
Il nastro si avvolge...
la Notte...
Ho scarabocchiato… s...
Haiku d...
Il baratto...
Vecchie case...
L'abito rosso...
Donna nel cammino de...
Compaesani da piana ...
Merlo vagabondo...
Considerato...
haiku 40 g/ m²...
Innamorarsi del ...
I giorni di novembre...
La sventurata rispos...
Lollo e il materasso...
Come le foglie...
Siamo...
Candida è la Sera...
Bacio...
Empatie di inoltrato...
Giada...
Senza poesia...
Ovunque nasce vita...
Tu sei primavera...
Cos' è una nonna...
Fenice...
Scacciapensieri...
Haiku c...
La finestra di qualc...
È solo una sera d’au...
Freddo che arriva...
Come, perché...
Simulacro...
Il sogno...
Le note...
Siate Amore...
Piccola mia (a tema)...
Tenerezza...
A mano a mano...
L'altra faccia...
Quando I nostri occh...
Ètimo...
Il volo...
È dei poeti...
La scarpa sinistra...
L' angelo ferito...
Adda passà a nuttata...
In un mondo dove si ...
Alla fine del princi...
Stordito...
Eppur qualcosa resta...
La laureata...
Scivola il tempo...

Legenda
= Poesia
= Racconto
= Aforisma
= Scrittura Creativa


Siti Amici


martiniadriano.xoom.it lecasedeipoeti.blogspot.com

Vita e morte

Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine. Ma quella mattina non era un mattina come tutte le altre: stessa malinconia, stesse strade umide, stesse vetrine spente, stessa gente; ma quel giorno successe qualcosa
Lei non sapeva cosa fosse, ma successe qualcosa: la travolse come un fiume azzurro e grigio e una fibra della sua anima si spezzò. Decise di partire accompagnata dall'ormai solito malessere.
Salì sull'autobus, - la pioggia batteva sul vetro come disperata o come un matto in manicomio - il solito autobus: andava a scuola, ad insegnare ad un mucchio di marmocchi viziati.
Il tragitto sembrava immenso, e persa nei suo pensieri, assente, giaceva.
Entrò un senzatetto, puzzava di piscio e alcool; lei lo guardò. E non era quello sguardo come tutti quelli inutili sguardi che si libravano intorno a lei vuoti e spenti; c'era quasi amore nel suo sguardo: era la vita che aveva sempre sognato quella, una vita strascicata dal vento, dal sapore salmastro e denso. Una vita che ti logora la carne, che ti strappa tutti i capelli.
Eppure era là: seduta in un autobus diretto all'inferno, vestita con abiti bellissimi e scadenti, sotto un cielo di nuvole marce; in un mondo marcio e scadente. In un mondo dove lavorava per arricchire persone che odiava, dove tutte le cose morivano prima di esistere.
Gli occhi arrossati a furia di osservare quel nulla intorno a lei.
Arrivò l'autobus, scese con calma: si era fermato leggermente prima del solito. Era in un piccolo luogo a lei sconosciuto: un pezzo di mondo inesplorato, dove tutto era nuovo; del resto è risaputo: è tutta una questione di prospettiva, e da lì tutto era diverso: sentiva il cielo azzurro pulsare sotto le nuvole candide, la pioggia batter sull'erba brulicante di vita: il rumore dei diamanti e le risa dei bambini.
Non era quello un semplice pezzetto di mondo, era il palchetto migliore su questo spettacolo che è la vita. E lei era una strana spettatrice: capace di sentirsi straniera a casa sua, ma a casa nei luoghi stranieri. Era portata per quella vita.
Andò verso la scuola, come un burattino, entrò:
-" Tutto bene Anna? "- chiese qualcuno.
Lei non rispose.
La risata fragorosa del preside si diffuse in tutto l'androne.



Share |


Opera scritta il 07/07/2016 - 12:34
Da Antonio Rossi
Letta n.1346 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Uno scorrevole quanto arguto racconto motabilmente nella tematica suggerita.
Il mio elogio e il mio lieto meriggio Antonio.
*****

Rocco Michele LETTINI 07/07/2016 - 15:38

--------------------------------------


Inserisci il tuo commento

Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.



Area Privata
Nome :

Password :


Hai perso la password?