OPERA

Mentre leggo le cronache dei poeti
il tuo profumo inonda i miei occhi
ma non riesco più a sentirlo.
Sei come una fragile rosa al centro
di un'armonia generale e fasulla,
come lenzuola di silenzio volte a
coprire un dramma anestetizzato
dai passi incerti di un cuore perduto.

Hai strappato il mio stelo con la dolcezza
di un padre che abbraccia il suo bambino,
e mi hai lasciato sulle onde del dubbio
di chi vorrebbe ma non crede
di poter essere salvato.
Non è forse vero che hai gentilmente
assaporato la rugiada prodotta con le fatiche
di eterni spazi racchiusi in abiti da sposa?

La verità è che la tua crudele allegria
ha fatto confondere le lacrime
nella cenere della ragione, e non
aspetto altro che unirmi al tuo dolore
macchiato dalle cicatrici apparenti
e solitarie, composte, scopiazzate
di un'attesa vana appesa al cielo,
di uno scarso coraggio.

a.c.

Opera scritta il 21/09/2016 - 16:24

Da Ayesha Catalano

Letta n.983 volte.

INTENSE QUANTO PONDERATE STROFE... COME SEMPRE AYESHA.
LA POESIA... CHE PARLA... LA TUA!
SERENA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI 22/09/2016 - 10:50

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Raramente le parola scelte per esprimere una qualsiasi condizione dei sentimenti sanno rendere giustizia, perchè risultano prive di sfumature essenziali. Qui, in questa poesia, trovo tanto pathos e immagino lo strazio di un amore tradito.
Non resta che rimanerne turbato e sperare momenti migliori.
Ciao.

salvo bonafè 22/09/2016 - 07:47

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Poesia forte e cruda questa tua.

A volte si finisce per odiare
chi ci ha fatto del male.

Ciao Ayesha ti abbraccio.

Maria Cimino 21/09/2016 - 23:11

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