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Svegliati!

Sbarro gli occhi.
La pupilla si dilata bramando la luce.
Niente.L'oscurità circonda le pareti della mia stanza.Non vedo nulla. Né il mio zaino pieno di libri, né la foto della mia famiglia sul comodino, né le coperte che ricoprono il letto.
L'occhio si rassegna e una tosse rauca, quasi un rantolo, esce dalla mia bocca.
Tutto tace. Sento un silenzio assordante rimbombarmi nelle orecchie.
Vorrei che tutto finisse o che non fosse mai iniziato.
"Chi sono io?"penso. Sono il mistero mai risolto, l'eterno vagare senza meta, la domanda che non ha una risposta. Cosa rimarrà di me tra cent'anni? Che senso ha l'incessante ticchettio di un orologio?
Ricordo le labbra di mia madre sfiorarmi la fronte e darmi il bacio della buonanotte. Ora sono sola.Poggio la testa su un cuscino di falsi sorrisi,mi vesto di convenzioni.
I pensieri inondano la mia mente creando un loop dal quale so di non poter sfuggire.
Vorrei gioire, ridere, saltare, correre, amare, parlare. Vorrei essere presente nel presente. Si, voglio vivere!
Il mio corpo, scosso da un brivido di energia, fa per alzarsi ma ripiomba sul letto di botto come quello di un soldato che, colpito in guerra, cade sul terreno arso.
La percepisco. Una nebbia velenosa si espande da sotto il letto, penetra nelle coperte e mi trova. Ho paura e tremo come una bambina. Avverto la sua pesantezza eterea. Il mio corpo é vittima di un'anima che non vuole.
Basta. É solo un brutto sogno.Devo svegliarmi.
Mi giro sul lato toccando con il braccio la parete. Non ricordavo fosse così vicina. Cerco di mettermi prona ma non riesco a girarmi completamente. Sbuffo ma il respiro mi ritorna sul volto formando una condensa vitrea.
Solo ora realizzo ma é troppo tardi. Ho le mani fredde, ho sonno, voglio solo dormire.
Inizio a grattare furiosamente con le unghie sul legno e sento il sangue caldo colarmi sulle falangi. Il mio volto si ferma in un'espressione ineluttabile.
Questa non é una stanza, è una bara. Questa è la mia tomba.



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Opera scritta il 27/11/2016 - 13:02
Da Alessia Claus
Letta n.1225 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


In questo scritto sembra di essere rinchiusi nella claustrofobica bara, buia e senza aria, una sensazione a dir poco agghiacciante. Mi ricorda un vecchio horror americano degli anni novanta in cui la protagonista ha subito la stessa e identica condizione della protagonista del tuo racconto. Che altro dire? Bravissima e complimenti. Ti auguro buon Natale e felice anno nuovo. Ah...il tuo cognome è Claus? Hai un cognome natalizio Alessia (Santa) Claus!!!

Giuseppe Scilipoti 23/12/2016 - 16:32

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Cara Alessia, ti commento in due parti poichè Oggi scrivo non da molti caratteri per scrivere i commenti. Ho letto "Svegliati!" e non ho parole nell'esprimere quanto mi sia piaciuto e di come sia riuscito a colpirmi, Complimenti davvero per la premiazione. Tra l'altro entrambi siamo stati premiati, in quanto Oggi Scrivo mi ha piazzato al primo posto con il mio racconto "Il sì". Questo componimento mi ha colpito dall'inizio alla fine...anzi proprio la fine mi ha lasciato di stucco!!!

Giuseppe Scilipoti 23/12/2016 - 16:28

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Un racconto che è la ricostruzione di uno stato d'animo con tutte le sue sensazioni ed emozioni. In questo è riuscito; ma da solo ha la caratteristica del frammento.

Giuseppe Novellino 30/11/2016 - 10:51

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Un arguto racconto seguitato diligentemente.
Lieta settimana, Alessia.
*****

Rocco Michele LETTINI 28/11/2016 - 09:18

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Letteralmente angosciante...ben scritto e originale.Bravissima

Anna Rossi 28/11/2016 - 07:13

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Grandioso! 5 stelle meritatissime

fabrizio de andrè 27/11/2016 - 16:19

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