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Ore quattro, la solita ora

Ore quattro, la solita ora...
c’è poesia in questa stanza,
c’è malinconia nella mia speranza;
restar sveglio ormai è un’abitudine,
mi faccio compagnia nella mia solitudine.


Sai, a volte rimpiango d’averti incontrato,
da allora non ho mai più riposato;
mi perdo nei miei pensieri
ad immaginar ciò che ci siamo persi
mentre aspetto l’alba di questa lunga catarsi.


Dannato orologio che con il suo ticchettio
sembra giocar con lo scorrer del tempo,
sembra divertirsi a farmi dispetto
mentre solo ti aspetto
in questo freddo letto.




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Opera scritta il 12/10/2017 - 02:56
Da Marco Giuseppe Vito
Letta n.1087 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


molto triste
molto bella

laisa azzurra 12/10/2017 - 21:01

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