Balliamo sulle note dei Beatles con le nostre anime sbronze da Jack Daniel's. Le lenzuola consumate ci desiderano, chiedono un ultimo giro. Ora che non conta più l'aldilà, abbiamo tutta la notte a disposizione prima che sorga il sole. Se mai esistesse il paradiso, si troverebbe a sud: sotto il tuo ombelico che sembra un piccolo mondo. Lo giro ad occhi chiusi: stasera mi sento fortunato. Chissà che posto uscirà. Le mie dita sono sui monti innevati dell'Himalaya. Un giorno ti ci porterò. Il tuo mascara ha dipinto un sorriso sul cuscino. Ora anche le piccole cose sorridono. I nostri laceranti orgasmi si fondono con il caos della città, bisbigliano alla luna. Squartano le radici, rintracciano la terra. Di questi tempi è poco reperibile. Si ritorna alle origini. Tu mia Eva peccatrice, io tuo Adamo disorientato. L'esplosione di Hiroshima nel mio cuore. La violenza è sempre esistita. Poi gli anni '80, i Pink Floyd, il profumo della marijuana. La cocaina era poco conosciuta. Poi ora, i tuoi sparuti vulnerabili attimi di bellezza. La felicità stanotte costa poco, è in saldi. I nostri ultimi e impavidi gemiti si mescolano con le note di ''Yesterday''. Hai attaccata al frigorifero una calamita di Los Angeles. Da qui non sembra così lontana. Un giorno ti ci porterò. Chissà che sapore ha l'America dopo una notte così.
Opera scritta il 09/05/2018 - 11:46
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