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L’Abete

Come in quei tempi,
sulle pendici dell'Etna
sempre solitario quell'abete,
tra rovi e arbusti vari,
come se il tempo
non fosse mai passato.
A volte
quando la malinconia mi assale
vado in quelle pendici
per spogliare quel brogliaccio
dei miei ricordi
che l’abete conserva caro
fra le sue conifere.
Ricordo bene l’ultima volta,
io e Sandra
accosciati sotto gli arti dell’abete,
con un venticello assai dispettoso
che spolverava l’abete
ed io uno ad uno
toglievo fra quei capelli neri di Sandra
le conifere cadute dall’albero.
Tra un bacio e una carezza
cera una promessa,
quella di ritrovarci sempre
sotto gli arti di questo abete.
Oggi come se il tempo
non foss mai passato
chiudo il mio brogliaccio
e placo la mia malinconia.



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Opera scritta il 08/08/2018 - 17:55
Da Salvatore Rastelli
Letta n.1327 volte.
Voto:
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Commenti


Bravo poeta

Francesco Cau 10/08/2018 - 18:03

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Dolcissima, Salvatore.
La tua Sandra per sempre con te, oltre ogni confine

laisa azzurra 09/08/2018 - 08:04

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