OPERA

Su senili giostre indiavolasi
la teoria de’ frammenti
d’un ruvido dissiparsi.
Si ritraggon l'idee si ritraggon a guisa di balestre
al cui bellicoso grembo
vigliacchi le frecce sottrassero.
Sol resta il pietoso dimenarsi
d’un’insana, impotente ermeneutica
nel fetido carcere
d’un’arcana circolarità d’insensatezza.
vaghi slanci epistemici s’ergon i
nel ruscello di rame
d’ eccitanti bugie e anco perverse
a guisa di dadi di fuoco lanciate
sull’ombratile prateria dei fallimenti.
Bere, bersi
d’una gorgheggiante solitudine
è indomita scienza
al catastrofico appalesarsi ammaestrata
di poesie ch’a germinar ebbero
nella fionda assassina della noia.
Inebetito sorseggio
passi di alchimie fonetiche
perch’il non vivere
almen abbia veste di nome e verbo,
ebbro ormai di gestualità insipide
e di ribollenti inquietudini.

Opera scritta il 03/05/2019 - 15:25

Da cristiano comelli

Letta n.945 volte.

Ringrazio tutti di cuore come di consueto. Buona serata.

cristiano comelli 04/05/2019 - 22:04

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Non oso commentarti ma ti mando un gran saluto.

santa scardino 04/05/2019 - 13:49

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bella buona sera

gcr poeta lupo dell'amiata 03/05/2019 - 21:03

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CRISTIANO....Le ribollenti inquietudini,viaggiano spesso su senili giostre!

mirella narducci 03/05/2019 - 17:12

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