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nel tuo prostrato sembiante

Nel tuo prostrato sembiante scorgoti
a funesti temporali avvinta
di nubi germogli dell’ancestral stupro ebbre
compiuto sull’uran indifesa tavolozza variopinta.
Di smarrite gocce odo il tuo irrazional cibarti
qual appagar l’illusione d’una frescura ormai sbiadita
dalla canicola è ormai missione il folle ritrarti
ch’Elios più non corteggia la tua pelle né le tue dita.
Le lacrime tue altro ormai non paion
ch’un mitologico incastonarsi
nel mar del disiato ch’il rullo del disincanto travolse.
Arde il pur umiliato vigor di sentimenti indeboliti
ma speme a inedita danza non ti invita
sospingeti un pungente libeccio sulla giostra dell’ostile
qual soldato che, mai avvezzo allo sparo
codardo si sente urlar dalla canna del fucile.



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Opera scritta il 11/06/2019 - 15:10
Da cristiano comelli
Letta n.1110 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Complimenti!
Eccezionale la chiusa.
Leggi Gaspara?
Un saluto

Loris Marcato 04/07/2019 - 11:05

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