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Non possiamo più aspettare

Ci hanno detto di aspettare
perché la frontiera era chiusa
e il mare ci avrebbe divorato


La notte a rastrellare le ombre
poi il mattino ci ha cacciato verso Sud
le nostre vele verso l'arsura
a solcare il deserto contro il sole
spinti per sentieri assenti
tenuti in piedi da un battito


Ora il grande greto è nudo
le madri incinta partoriscono fame
e tu non ci guardi più, Signore
stanchi di urlare senza voce


Ma arriverà il tempo e
ci strapperà dalle tende
un vento che addolcisce le pietre
e spiana la via
perché non c'è più un luogo
in cui arrestare la vita
perché qui non possiamo
non possiamo più aspettare




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Opera scritta il 30/09/2023 - 20:40
Da DOMENICO GIGANTE
Letta n.144 volte.
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Commenti


Prende spunto da fatti di cronaca, ma è soprattutto una riflessione sullo stato di "profugo" che ci portiamo dentro in un'epoca che lascia poco spazio a chi vuole cercare una vita migliore. La frontiera chiusa è il futuro, lo spingersi nel deserto è l'arsura dell'anima, il greto nudo è la mancanza di ogni speranza. Ma la speranza c'è ed è nella profezia finale.
Grazie per il commento!

DOMENICO GIGANTE 02/10/2023 - 09:43

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Triste e purtroppo reale

Anna Rossi 02/10/2023 - 03:51

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