POESIA

Sospeso
il corpo modellato
scevro da chiodi e spine
il capo reclinato verso il mondo
l'ombra lunga del braccio nella storia
la croce sradicata dalla terra

Agravitazionale
universalità dell'agape
che da Dio giunge
-come luce tagliente-
Anzi
Dio è Amore e Cristo lo rivela
alla pochezza di noi uomini
intenti alle nostre occupazioni
mentre nuvole meravigliose
trasfigurano lo Spirito.

Sublime
quanto una notte
che cela le stelle
eppure le contiene,
quanto l'amore
che vince la morte
eppure la presuppone.

Nell'immagine "Cristo di San Giovanni della Croce", Salvator Dalì,1951.

Poesia scritta il 10/04/2020 - 15:50

Da Carla Vercelli

Letta n.656 volte.

Toccante l'immagine di Cristo raffigurata in questo dipinto e lancinanti anche le tue parole, ben conformate alla sacralità di un evento così importante, misterioso ...
Ancora più bella la strofa conclusiva che fa sussultare per quell'amore che non ha stelle ma che le contiene e ritorna poi alla vita...

Buona S.Pasqua!

Alessia Torres 11/04/2020 - 19:38

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Versi molto suggestivi, che penetrano con forza nel pensiero e lo inducono ad una profonda riflessione. Molto bella. Buona Pasqua

Francesco Scolaro 11/04/2020 - 11:50

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Un brivido...la tua descrizione impressiona come il quadro!
Ti ringrazio

Grazia Giuliani 10/04/2020 - 19:40

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Che quadro, impressionante...grandissimo personaggio dalì, e qui lo dimostra una volta in più se ce ne fosse bisogno. e la tua poesia non è da meno, molto bella, e significativa, complimenti.

Giacomo C. Collins 10/04/2020 - 17:33

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