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LA MADRE DI CECILIA

Pregnante di purezza e figura di donna Pia;
corpo di donna, forgiata di splendore,
figlia Lombarda, procede sulla funesta via.


Col passo tremolante fiaccato dal dolore,
stanca e affaticata, ma non degente,
bagnata di lacrime e tra le braccia l’amore;


con passo svigorito e sofferente,
la figlia di nov’anni conduce, ma defunta,
la stringeva soave al grembo dolente.


Vestita di candore la fanciulla, sua congiunta
il freddo volto poggiava sul suo braccio,
sembrava che dormisse, già al ciel assunta;


un volgare Monatto passava col carroccio
a raccattare corpi tra le vie; lei stessa pose l’amata prole,
tra tanti corpi inanimati; e sulla fronte donò l’ultimo bacio; .


<Addio Cecilia! Ci rivedremo domani al primo sole,>
con voce querula, salutò di pianto e tanto dolore,
proferì al Monatto con voce sottile, meste parole:


ritorna appena cesserà di battere il mio cuore,
soggiornerò con lei per l’eterna gloria
Son certo di raggiungere l’amata, tra poche ore.


*Un omaggio a Manzoni sul brano dei Promessi Sposi. <<la madre di Cecilia>>



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Poesia scritta il 20/05/2022 - 23:03
Da Carmine De Masi
Letta n.616 volte.
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