Furtivo sono lî, ombra nell’ombra,
nell’inquietante silenzio della notte
quasi a voler seppellire un ricordo.
L’attrezzo ferisce soffice l’umido manto
mentre il pensiero affonda in radici di vita.
Caro amico di un tempo che fu felice
solo perché è passato, io come te oramai
ho chiuso anni che più non contano.
Già domani per noi, muti per un’intesa tacita,
non ci saranno rimpianti.
Tu povero cane deposto all’ombra
del salice a te sempre caro, troverai pace.
Ma io dovrò celare l’incompresa tristezza.
Ti rivedo cucciolo correre felice
nelle campagne assolate e rivivo
familiari crepitii che più non udrò.
Ricordo la tua attesa per una carezza.
Il disperato guaire denso di sofferenza,
il tuo ultimo sguardo di stasera
colmo di tristezza ee di affetto.
Domani diranno che eri solo un cane
ed io dovrò dimenticare con te questo lembo
di vita che si è dissolto.
Il cozzar della pala su di un sasso
nascosto nell’erba mi avverte che tutto è finito. Così, avvolta nell’ombra e nel silenzio,
la campagna ha sepolto con te anche i miei vaganti pensieri.
Una goccia di rugiada, scivolata da una foglia del salice, mi schizza sul volto confondendosi con l’umidità degli occhi, quasi a suggellare un segreto d’affetto e di rimpianti.
nell’inquietante silenzio della notte
quasi a voler seppellire un ricordo.
L’attrezzo ferisce soffice l’umido manto
mentre il pensiero affonda in radici di vita.
Caro amico di un tempo che fu felice
solo perché è passato, io come te oramai
ho chiuso anni che più non contano.
Già domani per noi, muti per un’intesa tacita,
non ci saranno rimpianti.
Tu povero cane deposto all’ombra
del salice a te sempre caro, troverai pace.
Ma io dovrò celare l’incompresa tristezza.
Ti rivedo cucciolo correre felice
nelle campagne assolate e rivivo
familiari crepitii che più non udrò.
Ricordo la tua attesa per una carezza.
Il disperato guaire denso di sofferenza,
il tuo ultimo sguardo di stasera
colmo di tristezza ee di affetto.
Domani diranno che eri solo un cane
ed io dovrò dimenticare con te questo lembo
di vita che si è dissolto.
Il cozzar della pala su di un sasso
nascosto nell’erba mi avverte che tutto è finito. Così, avvolta nell’ombra e nel silenzio,
la campagna ha sepolto con te anche i miei vaganti pensieri.
Una goccia di rugiada, scivolata da una foglia del salice, mi schizza sul volto confondendosi con l’umidità degli occhi, quasi a suggellare un segreto d’affetto e di rimpianti.
Poesia scritta il 13/11/2023 - 11:21
Letta n.1533 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.