In una stanza,
distante dalle risate che vi piegano l’addome.
Sola,
a negare il respiro per celarmi dalle lacrime.
distante dalle risate che vi piegano l’addome.
Sola,
a negare il respiro per celarmi dalle lacrime.
Bugiardi,
voi che mi illudete in un “per sempre”.
Innocenti,
perché ogni mio sorriso sfiducia copre.
Come posso pensare di amare,
se l’amore dentro di me
affoga in un profondo mare?
Come posso pretendere di essere amata,
se ciò che voi vedete in me
è un’opera da me così meticolosamente alterata?
Vuoto,
è ciò che di me rimane.
Amore,
è ciò che vorrei sapervi donare.
Risate,
è ciò che senza di me riuscite a creare.
Lacrime,
è ciò che senza di voi non so scacciare.
Perdonate ciò che non sono.
Perché nell’abisso del profondo mare,
ciò che sono implora perdono.
Poesia scritta il 07/11/2024 - 15:17
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Commenti
Che bella poesia bravissima
Barbara Lai 07/11/2024 - 17:28
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