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Una rete dentro le ombre

In riva allo stagno
butto una rete
dentro le ombre,
scritte su foglie
a pelo dell'acqua,
pesco le pietre
che son pugni
dentro il mio ventre,
le coloro di
bianco dal
rosso che
non voglio vedere
dentro il mio
grido scomposto.
Raro sentire fischiare,
eppure io
fischio per
spostare i pensieri
e non farli tremare
perché l'acqua
è nervosa e si
sbuccia come
un'arancia.
Sento sapore
di brina se chiudo
la bocca e
il fischio si gela.
Lo sguardo mi parla,
è riflesso solo
da finta allegria.
Non è così
che vorrei si fosse
e da come si era,
chissà se si torna.


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Poesia scritta il 16/11/2024 - 17:39
Da Anna Cenni
Letta n.165 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Grazie, che bel commento!!!

Anna Cenni 18/11/2024 - 11:56

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La parte centrale di questa poesia è uno strepitoso conflitto di pensieri e sensazioni, le immagini del fischiare e l'acqua aranciata aggiungono righi di elevato poetare.
Complimenti

Mirko D. Mastro 18/11/2024 - 11:39

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Grazie carissima Mary!

Anna Cenni 17/11/2024 - 18:20

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Bella e struggente

Mary L 17/11/2024 - 13:49

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Grazie davvero per i vostri commenti, Francesco, Giuseppe e MariaLuisa!!

Anna Cenni 17/11/2024 - 12:34

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La tua poesia è piena di delusioni, le metafore sono penetranti (una rete
dentro le ombre… le pietre… i pugni... i pensieri che tremano…) sono tutte immagini che rendono il lettore partecipe al tuo disappunto. Questo tuo modo di scrivere così irruente accentua il discorso poetico. Condurre il lettore a condividere le tue emozioni è un dono. Complimenti!

mare blu 17/11/2024 - 08:07

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Uno sgomento profondo si evince da questi tuoi versi.

Maria Luisa Bandiera 17/11/2024 - 06:52

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Si avverte una struggente nostalgia di un trascorso quando l'acqua non era "nervosa" e le pietre non grondavano "sangue". Poe di alta fattura, ciao

Francesco Scolaro 16/11/2024 - 18:10

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