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A un uomo che non voglia più soffrire

" Maestro, Che cosa direbbe ad un uomo che non abbia più voglia di soffrire?"


"A un uomo che non abbia più la voglia di soffrire direi che una vita senza sofferenza sarebbe una vita senza la gioia. Le più grandi gioie ed emozioni nella vita derivano dall' amore in tutte le sue forme e manifestazioni. L' amicizia vera, l' amore romantico e l' amore verso la natura da dove derivano dunque? Hanno tutti una matrice comune e la matrice comune è l' "uscire fuori" dal proprio io. "uscire fuori" dal proprio io significa dialogare ma anche guardare negli occhi l' altro, attraverso il dialogo gli uomini condividono le proprie emozioni e i propri dolori, i quali causano sofferenza nell' altro visto che l' altro per comprenderli deve fare uno sforzo e dunque deve sopportare la "fatica" dell' "uscire fuori" da sé. Anche lo sguardo è di per sé veicolo di emozioni ed è dunque espressione di ciò che abita la nostra anima. Quando incrocio il mio sguardo con lo sguardo altrui le emozioni della mia anima si proiettano nello sguardo e nell' anima altrui e viceversa, dato che lo sguardo non è solo espressione dell' emozione ma è anche recettore dell' emozione stessa in sé. Quali amori e quali amicizie sono mai nati senza il supporto di uno sguardo o di un dialogo dunque? Esistono innamorati o amici che non si sono mai guardati negli occhi? Esiste uno sguardo che mentre guarda solo un' altro sguardo vede solo sé stesso? E anche se questo sguardo vedesse unicamente sé stesso vedrebbe comunque un' emozione che non potrà mai essere un' emozione di gioia semmai potrà essere un' "emozione apatica" e dunque una "non emozione". Lo stesso vale per l' amore verso la natura che si realizza e si compie nell' atto contemplativo di ogni fiore, di ogni albero, di ogni cielo e di ogni stella, esiste una bellezza che viene colta senza rivolgere lo sguardo verso di loro? Volgere lo sguardo inevitabilmente significa scorgere o la natura o l' uomo visto che tutto è o naturale o umano, e anche laddove l' uomo poggi il suo sguardo verso un oggetto artificiale potrà essere però ferito in senso fisico dalla sua materia che venendo mossa dal vento potrà impattare l' uomo causando in lui dolore. Dunque non è possibile provare la gioia derivante dell' amore, dell' amicizia, e della contemplazione senza uno sguardo che ci colpisca l' anima proprio perché lo stesso fuoriesce da noi, ma dato che uscire da sé stessi è fatica e dunque sofferenza, aspettatevi una vita priva d' amore senza sofferenza, aspettatevi una vita piena di dolore senza sofferenza, il dolore che provano gli scogli mentre subiscono l' urto delle onde mosse dal vento. "


Davide Pisoni




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Racconto scritto il 05/04/2020 - 04:03
Da Davide Pisoni
Letta n.818 volte.
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Commenti


L'ho letto con interesse...
ciao Davide

Grazia Giuliani 05/04/2020 - 19:26

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