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Legenda
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Stelle filanti (Benènnidu Gioia)

Soffio attraverso il rotolo di strisce di carta colorata e quelle, arrotolate su se stesse, si lanciano in aria e ci Ballonzolo lasciando a voi variopinte spirali nella caduta.
Non sono solo musica, sono carezza
“Mettiti la maschera/ che poi ce ne andiamo in spiaggia(…)/ a cercare sul fondale/ il meglio dei nostri anni/ resta con la maschera/ resta per cambiare il fondo/ mentre affonda il meglio dei nostri anni./ Come fai, come fai?/ A respirare”
In questo periodo dell’anno mi presento da oltremare tra le facce nere e di legno dei Mamuthones che sfilano affaticati e in silenzio, vestito con pantaloni stretti e allacciati sui fianchi, panciotto aderente e mantella corta. Alcune volte sono un po’ aggressivo, virtuoso della commedia dell’arte; posso essere un oste o taverniere oppure un servo sciocco, altre volte son padre di famiglia. Ho sul viso una maschera con un naso molto lungo sul quale poggiano occhiali ridicolmente grandi. Sono intrigante, bugiardo e spaccone. Son Coviello. Abile nel maneggiare sia il mandolino sia la spada. Wue' Buongiorno Gioia (benvenuta Grosso Gioia Margaux). Furbo e un po' stupido o uno stupido che vuol sembrare furbo. Sono comico, buffone, menestrello di strada.
In questo periodo di cielo ha il profumo di limoni e zeppole il Carnevale, e nasconde la tristezza tra piccoli ritagli di carta e volti colorati e stelle. Di quelle filanti.
Febbraio, due cuori e una maschera. Mese di baci in costume e dolci scherzi.
…strofinavamo la bic per farne calamita per coriandoli.
“Come avevi detto tu/ siamo stati troppo male/ per rischiare ancora/ e come dici sempre tu/ qui si vive troppo male/ per restare ancora/ come fai tu a respirare/ e come fai tu!”



“…” Erica Mou, Mettiti la maschera


Correva il giorno dieci febbraio del corrente anno, un mercoledì. Sei entrata a far parte di OS con ‘A te nonna’, su quello stare alla finestra simile nella poesia ‘A mio padre’ di Sbarbaro.
Smessi i panni del ‘borghese gentiluomo’ di Molière e la frenesia delle maschere bianche degli Issohadores… come vi dissi, avevo voglia di accogliere.




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Racconto scritto il 23/02/2021 - 04:10
Da Mirko D. Mastro
Letta n.871 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Hai citato le maschere che appartengono alla mia isola primordiali e sempre attuali che si portano sulle spalle tutta una storia...che a ben dire nel carnevale si muovono o meglio ora non possono. Ma hai legato un insieme di intenti in questa storia per omaggiare anche i nuovi autori con grazia e creatività. È stato bello leggerti Mirko...quando posso sempre!

Margherita Pisano 24/02/2021 - 18:29

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