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Il viaggio con Margherita

Non accettasti la fine di quella storia, morta e sepolta da tempo, per uno precisino come te, attento alla rigorosa routine fu un grosso smacco lasciarla sfuggire al tuo controllo.
Da baldo cavaliere le proponesti un bel viaggio verso le isole Canarie, lei accettò senza pensarci troppo.
Margherita adorava i viaggi, i lussi e le buone maniere e tu eri ciò di cui lei in quel particolare momento della sua vita aveva bisogno, per riempire il vuoto della perdita dell'amata mamma che l'aveva viziata fin dalla nascita, esaudendo ogni suo piccolo capriccio.
Le mancava tanto la sua presenza fisica, il suo amore incondizionato.
Tu possedevi tutto ciò di cui lei abbisognava, attenzioni e solidità finanziaria.
Aveva tanto bisogno d'amore, non fosti in grado di esaudire tutto questo, dal lato fisico eri fantastico nonostante i tuoi cinquant'anni, dal lato sessuale una delusione cocente.
Con problemi vari e di prostata non avresti mai potuto soddisfarla come meritava, giovane trentenne bella, sensuale e fragile dietro un'apparente allegra superficialità, affamata d'amore.
Per te era iniziata come un'avventura al telefono, forse anche per lei.
Scoccò la scintilla dell'amore, convolaste presto a nozze e subito i viaggi per il mondo. Non le concedesti neppure il tempo per ripensarci.
Qualcosa si incrinò da subito, forse pensavi che quell'ultimo viaggio l'avrebbe distolta dal proposito di lasciarti che lei paventava da tempo.
Il tempo era trascorso in un baleno ma ora i giorni senza Margherita erano grigi e cupi.
Ti rese l'anello in quel giorno d' insolita follia e nel tuo delirio neppure la Sesta Sinfonia di Beethoven ti diede conforto quando tornasti a casa solo.
Nella tua poltrona con la cravatta allentata, sorseggiasti whisky cercando d'annegarci dentro, uno, due o tre bicchieri non riuscisti più a fermarti.
Sfilavano le immagini come un sogno, frantumandosi nella tempesta che infuriava fuori e dentro te.
Quel viaggio doveva essere indimenticabile, si era rivelato un vero disastro.
La tua donna aveva conosciuto un aitante macho originario della Spagna, tra loro era nata da subito un'intesa perfetta, a nulla valsero le tue suppliche, non riuscisti a trattenerla, aveva scelto il nuovo amore, voleva il divorzio e tu glielo concedesti, l'amavi e con quel gesto volevi farle comprendere che eri disposto a perderla, pur di non vederla infelice.
Ancora sentivi la sommossa dentro la tua anima ma non potevi fermarla, cos'altro avresti potuto offrirle oltre la tua adorazione? L'amore abbisogna anche di passione per esistere e tu di tempo ne avevi poco, lo avevi consumato nell'ansia che lei scoprisse il male che ti stava consumando.
Un giorno qualcuno ti predisse un grande dolore, gli astri difficilmente sbagliano.
L'ombra della notte per te divenne sempre più lunga e ti si accesero le lacrime pensando a lei.
Avresti voluto spegnerle per sempre, come il tuo respiro che pian piano si fece più lento e finalmente riuscisti a riposare, lasciando che l'oscurità cancellasse per sempre la sua immagine e il tuo dolore.



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Racconto scritto il 29/06/2022 - 13:15
Da genoveffa genè frau
Letta n.398 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Gentile Aquila della notte, l'amore non ascolta ragioni e supera ostacoli quando è possibile, nel racconto la storia va cosi,
grazie del passaggio!

genoveffa genè frau 02/07/2022 - 12:40

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Gentilissima Marina ecco il link del canale
https://www.youtube.com/watch?v=Th1jTRnLxDs&ab_channel=genoveffafrau

genoveffa genè frau 02/07/2022 - 12:32

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Quanto hai ragione, Genè.
Sei molto gentile a ricordarti del mio occhio, sono in lista per l'intervento, mi dovrebbero chiamare a giorni...
Sulla tua Preziosità ti ho chiesto se puoi lasciarmi il link tra i commenti, non riesco a copiarlo... quando puoi, naturalmente

Marina Assanti 02/07/2022 - 12:04

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Avendo problemi di prestata, doveva pensarci prima di mettersi con una trentenne.

Aquila Della Notte 02/07/2022 - 11:35

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Ti ringrazio Jean, hai centrato l'anima del racconto, grazie di cuore

genoveffa genè frau 01/07/2022 - 20:42

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Anna Cenni si, una storia triste e comune ma lui seppure nella rabbia non si oppone alla felicità della donna, la lascia libera senza tormentarla come fanno spesso certi individui. Grazie di cuore, buona serata!

genoveffa genè frau 01/07/2022 - 20:20

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Gentile Tonino nei racconti tutto è possibile, nel reale un pò meno, ma sulla fierezza e l'orgoglio Sardo non si discute, un saluto affettuoso, amico gentile! Genè!

genoveffa genè frau 01/07/2022 - 20:17

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Ti ringrazio Maria Luisa, questa storia è triste, succede anche nella vita ma la generosità dell'uomo di non ostacolare la felicità della donna è una rarità, buona serata cara!

genoveffa genè frau 01/07/2022 - 20:14

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Marina carissima, sempre generosa nel tuo commentarmi, ti ringrazio e ti abbraccio con affetto, buona serata. Spero per l'occhio tutto ok, non sforzarlo, la passione per la scrittura ci fa dimenticare la prudenza!

genoveffa genè frau 01/07/2022 - 20:11

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Un racconto coinvolgente che sa catturare il lettore per le verità che racconta. Triste finale che esalta l'amore capace di tacere il male pur di desiderare l'altrui felicità, bravissima Geno.

Jean C. G. 29/06/2022 - 21:43

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Bello e scorrevole anche se triste nella fine d'un amore, di solito ci si aspetta il lieto fine ma qui non è stato.
Racconto apprezzato.

Maria Luisa Bandiera 29/06/2022 - 17:35

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Avrei voluto essere quell'aitante ecc ma sono sardo!!! Non me ne va bene una neanche nei tuoi favolosi racconti cosa dici devo rassegnarmi? Tonino

FADDA TONINO 29/06/2022 - 15:40

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Spietato questo racconto, e ci trovo un po' di rabbia, ma a parte ciò stupendo!! Un abbraccione!!

Anna Cenni 29/06/2022 - 13:51

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Splendido, magnificamente scritto, senza una parola in più o in meno.
Piaciutissimo e letto d'un fiato, malgrado l'occhio.
Complimenti e ben tornata, Genè,
un saluto affettuoso

Marina Assanti 29/06/2022 - 13:41

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