Watashi no kinjo (in giapponese, il mio rione)
Vi voglio raccontare in cento parole qualcosa del rione:
il mio più caro amico d’infanzia davanti allo specchietto
per le allodole si toglie piano lo smalto con l’acetone
mentre, più in là, lo zio venuto per le ferie dal Giappone
scarica i sacchi di riso, qualche scatola di bacchette
usa e getta, e una capretta per il latte della colazione.
Ma sbaglia la manovra per schivare Fido l’accattone,
che con il suo fedele bastardino Luigi guada la cloaca,
e finisce per ribaltare riso, bacchette e capra nell’androne.
il mio più caro amico d’infanzia davanti allo specchietto
per le allodole si toglie piano lo smalto con l’acetone
mentre, più in là, lo zio venuto per le ferie dal Giappone
scarica i sacchi di riso, qualche scatola di bacchette
usa e getta, e una capretta per il latte della colazione.
Ma sbaglia la manovra per schivare Fido l’accattone,
che con il suo fedele bastardino Luigi guada la cloaca,
e finisce per ribaltare riso, bacchette e capra nell’androne.
Mi fermo qui, non mi vengono altre parole che rimano col mio rione.
Racconto scritto il 25/08/2024 - 08:30
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
ERICA....La natura ha fatto l'uomo con diverso ingegno e fantasia...se non ti vengono altre rime non fa nulla basta che non si sia fatta male la capretta!
Racconto particolare interessante.
Racconto particolare interessante.
mirella narducci 26/08/2024 - 11:02
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Ho visto un uomo che rideva..via Paolo Sarpi 91. Bellissima!! Complimenti!!
Anna Cenni 25/08/2024 - 14:20
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