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Lo scrittore di In quel darmi la buonanotte di schiena

13 settembre 2024
a pochi passi da Nashville, Tennessee
(9.08)


La mano con la penna:
Finch… stai guardando l’alba che vedo io?
Spero tu abbia dormito, quando non lo fai sei come lo Scotch non ancora invecchiato con quel gusto di fondo.
Stavo pensando alla presentazione del primo libro. In fondo alla sala, quella scrittrice che ha trovato il modo di darti il suo manoscritto: l’ho riletto, avevo detto che era interessante e tu l’hai gettato nel cestino. E questo è normale, lo facciamo sempre… se tu ci vedi qualcosa, a me non trasmette nulla; quando un testo mi cattura, te ne disfi. Ma l’ho riletto


13 settembre 2024
a poco più di due passi da Nashville, Tennessee
(9.23)


La mano con la penna:
Non vuoi sapere cosa ne penso?
Quella Deity Peel scrive che quando il vento corre sui fili d’erba dell’aiola, lasciandole un inspiegato brivido, di solito prova a scostarsi e pensa solo che avere le scarpe strette dà noia.
Ma quella mattina il vento, leggendo la sua emozione, le è come sceso sulle spalle portandole i lacrimoni che son parte del suo viso. Senza lasciarle scelta. Come fa la rugiada sulle foglie.
Questa immagine mi ha scosso... ho l’idea per il nuovo libro


13 settembre 2024
a due passi da Nashville, Tennessee
(9.34)


La mano con la penna:
Nella veranda fisso il finale del primo libro. Avevo scritto che il giorno in cui le avessi portato la buonanotte, avrei cercato qualcosa tra le rughe cadute nel bicchiere e guardandola mi sarei innamorato ancora di lei.


…ma come qualcuno che protegge la sua mano mettendola a conca, i pensieri si sono rigirati come si fa con le parole.
Potrebbe iniziare così il prossimo libro, che ne dici?
Finch, ma dove ti sei cacciata!?


13 settembre 2024
dalla sua scrivania nell’Alabama
(11.02)


Scout Finch:
Buongiorno Daniel's, ho appena socchiuso le mie ciglia e sul PC ho scorto già la tua firma.
L'alba oggi... non ho notato lo stacco con la notte, sai ho ancora il vizio di dormire quasi due ore.
E sotto la lingua il sapore dei baci fantasma di quel pensiero, sempre lo stesso che vien qui a trovarmi nel buio.
Ricordo sì, quell'autrice. Non mi trasmise nulla, ma vidi la tua mano sui suoi fogli nel cestino. Mi chiedo… se nelle brutture ci vedi qualcosa da poi migliorare, che credo sia solo un migliorare te stesso


13 settembre 2024
a meno di due passi da Nashville, Tennessee
(11.12)


La mano con la penna:
…alla buonora Finch, mi è sembrato di aspettare trent’anni come il whisky quando si fa morbido.
Non so dirti, forse. Sento che c’è del talento.
Ho iniziato a scrivere.


E’ che prediligo il momento prima dell’alba perché non mi dà ragione; e sul far del giorno, che è di chi non sa morire, quando l’universo è disposto a farsi guardare… lascia in dote tante domande e nient’altro che solo una persona come risposta a tutte, ed io sto come su un’ altalena a cercare la forza nelle gambe per spingermi sempre più in alto


13 settembre 2024
con i piedi sulla scrivania, nell’Alabama
(11.21)


Scout Finch:
Scusami, rieccomi.
“Tra le mani erba bagnata di rugiada e il flebile respiro di chi sa che deve, ma non vuol morire”
Prima di portarle sopra il viso, solo per sentire l’odore di gelso che emana dalle dita, sussurra appena il suo nome.
Questo lei bisbiglierebbe


13 settembre 2024
in quella Nashville, Tennessee
(11.30)


La mano con la penna:
Ho camminato tante volte dove la morte incontra un respiro


13 settembre 2024
ancora con i piedi sulla scrivania, nell’Alabama
(11.37)


Scout Finch:
Ma ritorno al finale. Intravedo una notte stellata che taglia i suoi occhi con falce di luna ambrata…
Le fa ricordare gli istanti tra i fiori di pesco dove si son incontrati, quando bastava sfiorarsi per avere i brividi addosso; le dita di lui, le labbra di lei…
non potrebbe mai dire “mi innamorerò ancora di te” perché quando lei ama, ama per sempre.


13 settembre 2024
sempre coi piedi sulla scrivania, nell’Alabama
(11.47)


Scout Finch:
Comunque, non sono sparita: pensavo alle parole rigirate, a conca all'inizio del libro.
Quando le frasi diventano frecce, le mani a quel modo servono a proteggere il petto. Perché dentro si sente un dolore che schiaccia e non fa respirare


13 settembre 2024
a meno di due passi fuori da Nashville, Tennessee
(12.01)


La mano con la penna:
Lasciamo stare per un momento il libro. Mentre scrivevo dell’altalena, mi sono ricordato di aver letto qualcosa di un autore di queste parti. Una specie di racconto breve. O come la chiameresti tu, storiella. Magari lo conosci… aspetta, mi sono segnato non so dove il nome.
…la lista della spesa, no. La ricevuta del fast food, le Buffalo chicken wings dell’altro ieri… ecco, sul tovagliolo. Set Lawrence.
Parla dell’altalenarsi delle emozioni.
Come qualcuno che non c’è più, su di una vecchia scala a pioli che cerca di salire fin quasi alle stelle di una qualche storia lontana


13 settembre 2024
a due passi fuori da Nashville, Tennessee
(12.04)


La mano con la penna:
Tornando al nuovo libro…


Metterai un po’ di incoscienza, quel vestitino bianco e forse scenderai. C’è un cielo che sembra primavera, e l’aria autunnale che vuole accarezzarti.
Ti prenderò per mano e, ancora forse, sarai tu stessa a portarla sui fianchi.
Mi sarebbe piaciuto che alla vita ci avessi pensato tu, ma fuori c’è il temporale.


Perché non ti esprimi su quel Set Lawrence…


13 settembre 2024
togliendo i piedi dalla scrivania, nell’Alabama
(12.08)


Scout Finch:
Chiedi di esprimermi su quel Set... quello strano autore che parlava di emozioni esagerate e risate imperiose. Io invece, lo sai, rido di rado: basta un istante, quel poco che basta.
E nel dolore che sento per certi ricordi, ho trovato un modo per renderli leggeri; ho in dote momenti esaltanti spillati sulla lavagna del cuore che mai si cancella.
Hai poi trovato un nome da darle? Per me potrebbe chiamarsi Luce.
…e il titolo, Voltati ancora.
Ma so che non ti piacerà.


13 settembre 2024
ormai fuori da Nashville, Tennessee
(13.32)


La mano con la penna:
Non ci ho ancora pensato.
Ti sto portando la prima bozza, Finch.
Prima, berrò per dimenticare di non aver dimenticato quel titolo.
Spero di dimenticarmi…


13 settembre 2024
tornando alla scrivania, in Alabama
(13.34)


Scout Finch:
Aspetterò che arrivi con la bozza, ma non dimenticare… chi dimentica perde tutto ciò di cui è fatta l'anima, tormenti e conforti compresi. Perde se stesso. Fa più male dimenticare, scrittore


13 settembre 2024
lontano da Nashville, Tennessee
(14.30)


La mano con la penna:
La donna del libro, il suo nome. Non glielo darò, o diventerebbe reale.


Daniel's, J.



-a quattro mani con l’autrice Anna Cenni



(Il tordo e sotto, i tasti di una Lettera 22)




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Racconto scritto il 21/09/2024 - 05:00
Da Mirko D. Mastro
Letta n.161 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere,non seppi di amare la lettura:
Si ama forse il proprio respiro?
Harper Lee. Per Scout Finch. Grazie
Daniel'J.

Anna Cenni 21/09/2024 - 18:53

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