RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

IL TUNISI EXPRESS


Stazione di Tunisi.
Ore 8,30 locali.
Sole del primo mattino eppure già un'immensa folla si accalca tra i binari, ad aspettare di partire, magari solo per un'ora, magari per sempre.
Stazione di arrivederci, addii, lacrime, folla, sudore, qualche risata... malinconia.
Stazione di giovani ad attendere un treno che chissà dove cazzo li porterà, lontani dalla beffarda quotidianità che li ha tenuti rinchiusi nelle loro case inzuppate di povertà, violenza, ignoranza.
Basta, basta piangersi addosso.
Via di qui, alla svelta.
Un cieco mendico è relegato in un angolo, emarginato, lasciato negli stenti dall'indifferenza più totale dei passanti.
Tra i volti, una donna piangente, disperata; cerca di nutrire il suo bambino, ma invano: da quel seno non uscirà neppure una goccia disperata di latte.
Facce di Europei Occidentali si riconoscono tra la folla: magari sono qui in vacanza, magari per lavoro... magari chissà.
E di lontano il fischio del vapore si avvicina sempre di più.
Ed ecco il... (continua)

Manuel Miranda 14/07/2011 - 10:40
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL VIAGGIO DI IBRAHIM


Era seduto su un muricciolo, ora scrostato dalla salsedine, ma che una volta doveva essere stato bianco. Si era appartato dal gruppo appena sbarcato e guardava il mare con occhi stanchi dai quali traspariva il dolore di una vita di stenti ma anche un barlume di fierezza.
Doveva avere quattordici o quindici anni o forse qualcuno in più considerata la sua altezza accentuata da un corpo magro, che denotava scarsa dimestichezza con i cibo. Non si curava molto del fermento che c’era sul molo e attorno a lui ma se ne stava muto, quasi assente, come se esistesse solo il mare di cui sembrava voler interiorizzare il colore, il rumore ed il profumo.
I suoi sensi erano tutti rivolti verso la distesa d’acqua e quando gli misi una mano sulla spalla sussultò guardandomi spaventato e forse irritato per essere costretto a tornare alla realtà di un presente denso di incognite.
“Dobbiamo andare” dissi in inglese pensando che riuscisse a capirmi ma con un italiano incerto e comprensibile a fatica mi r... (continua)

Gaetano Antonioli 12/02/2015 - 15:51
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IN VACANZA CON LA MORTE ACCANTO


È tardo pomeriggio, quando finalmente mettiamo piede sotto le volte della Stazione Centrale, il sole batte ancora su di esse e le arroventa. Dentro un caldo umido, appiccicoso, è il caldo di Milano. La città è deserta, sono tutti qui ad aspettare un treno per il mare. Come noi. La stazione è un formicaio, gremita di gente all'inverosimile. Gente che va, gente che viene, che si sposta di binario in binario carica di bagagli. Un vociare assordante rimbomba sotto le volte della stazione.
A che ora è il treno per Riccione? Chiediamo informazioni. Otteniamo risposte vaghe. I tabelloni non sono di conforto, segnano treni con ritardi paurosi, sia in partenza che in arrivo.
Dai treno, che dobbiamo andare al mare.
E che caldo! Alle fontanelle si deve far la coda per un sorso d'acqua. E attenti ai piccioni che dall'alto ti scagazzano addosso!
Partono treni stracolmi verso il sud, ma la stazione non si svuota. Teniamo le orecchie in allarme, attente agli annunci dell'altoparlante. Ci sposti... (continua)

Stefano Chiarato 27/07/2015 - 18:10
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Inopportuna


Stavo in una nuvola di fumo di sigarette, e col bicchiere sempre pieno alla scrivania a sentirmi
un po’ Gianni Brera, quando per posta elettronica mi arriva su quel che ho da poco terminato
di scrivere
…anche solo il titolo
di quel che Dio ha voluto
donarci “Vita” è un
perfetto insieme di accordi.
La nostra assonanza lo sarà
ancora di più: giorni resi
sempre freschi dall’abitudine
dei nostri sguardi
come un tackle scivolato in zona Cesarini, il messaggio di un caro amico che a dire il vero ha poco
a che fare con il football.
Parla di ansia immensurabile di ripetere una tale notte che ti inonda di fremiti per la ricordanza dei
sublimi tremiti donati dal suo accarezzamento, e della sua libidine che premeva contro di lui alla
ricerca di ripetuti amplessi. Della bocca di lei avvezza agli eccessi, della sua lingua umettata, i suoi
baci lascivi, le mani che lambivano senza sosta i corpi dell’uno, dell’altro. Dice che sentiva il suo
piacere dall’antro della sua bocca eromp... (continua)

Mirko D. Mastro 19/07/2019 - 20:17
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Io resto a casa


Sono giorni difficili questi per la nostra Italia, ci viene chiesto di restare a casa, rinchiuderci in uno spazio limitato, sì certo è un luogo per noi piacevole, dopotutto è CASA...ci passavamo gran parte del tempo anche prima, però credo che ci sia una leggera differenza tra il prima e il dopo.
Stavamo in casa ma avevamo la libertà di uscire, ed era una scelta restarci.
Ad oggi è qualcosa di ben lontano da una scelta. Però più che reclusione forzata la chiamerei “CORAGGIO”.
Ci vuole coraggio per vivere e sopportare un ritmo di vita di questo tipo. È sciocco pensare che non è poi così tanto difficile, certo ci viene chiesto di restare a casa, e non di eseguire un lavoro forzato.. ma non si parla di quanto sia faticoso a livello fisico, ma quanto sia usurante a livello mentale.
È usurante, non tanto per quello che abbia e stiamo passando ma per quello che ancora dobbiamo sapere. L’ignoto è sempre qualcosa che sa disorientare l’uomo. Non abbiamo una data di scadenza, si spera solo... (continua)

Vincenza Mezza 16/03/2020 - 11:02
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ITALIANO, STAI SERENO


Italiani, state sereni …. nascondete ben bene la testa sotto la sabbia e vedrete che “i fumi” dell’atomica andranno da un’altra parte; c’è sempre lo stellone italico (sic!) che protegge , furbetti, “gretini” e italioti.... (continua)

Domenico De Marenghi 12/10/2022 - 19:36
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Keep calm... la bestia vive ancora


Ho una rettifica da segnalare sul precedente articolo, “Keep calm... che ti frego le password”.

In quel documento, avevo supposto che Google avesse fermato quella funzionalità, visto che i miei tentativi di replicarla giorno 11 marzo erano falliti.

In realtà, pare che abbia solo alterato le circostanze in cui questa parte. Circostanze, come ho già detto, molto sfuggenti.

Oggi, 15 marzo 2015, ho fatto un nuovo test, in condizioni diverse, che ha dimostrato come la bestia sia ancora in vita, in agguato, pronta ad attaccare.

Il nuovo video si trova a questo indirizzo: http://youtu.be/PNR9XA4fLrU

Di nuovo, ho usato due pc virtuali.

Il primo apparteneva ad un ipotetico signor Jugale. Chi, come me, è calabrese, credo coglierà la neanche tanto sottile allusione. Che non vuole assolutamente essere offensiva. Lo strumento che utilizziamo è così complesso che anche un grande esperto di informatica rischia di essere un vero Jugale in certe situazioni. Impossibile conoscere, e c... (continua)


Giuseppe Bauleo 15/03/2015 - 18:13
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