RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

L'ultimo torneo del secolo


Toc! Un suono secco con un'eco a seguire trai monti. "Il re della bocciata" aveva risolto la situazione sul pallaio dietro la scuola.
Intorno al pallino si affollavano i punti potenziali inibiti da quella boccia verde scuro.
Lui, l'eroe delle bocciate secche e tese, era partito con passo danzante dopo lo sputo canonico sulla sfera. La boccia rossa aveva fatto la sua parabola, ruotando su se stessa, tra lo sfondo verde dei castagni ancora in piena maturazione e come un cuculo si era posizionata al posto dell'altra ghermendone il posto.
Sul piccolo tavolo, in attesa di essere aperte c'erano le bibite oggetto della scommessa nel fresco pomeriggio di mezza estate.
Come un grande attore, "il re della bocciata" morì di un colpo, sul campo di bocce, il suo palcoscenico.
Il suo ultimo “a punto” non lo vide: la sfera rotolava ancora e lui non c'era più.... (continua)

Glauco Ballantini 18/10/2019 - 12:58
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L'ultimo treno


Davide avrebbe voluto dirle
che sarebbe andato tutto bene.
Rachele avrebbe voluto sentirselo dire.
Invece rimasero in silenzio,
immersi in un frastuono di morte.
Uno scossone e persero l'equilibrio.
Si abbracciarono stringendosi forte,
senza dire niente.... (continua)

Moreno Maurutto 20/12/2021 - 17:52
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La ballata di Rocky Raccoon


Non molti secoli fa, da qualche parte in Dakota, viveva un giovane ragazzo magro, abbronzato e con due voglie intorno agli occhi, proprio come un procione: per questo motivo tutti lo chiamavo Rocky Raccoon.
Si teneva impegnato lavorando nel ranch del suo vecchio, trascorrendo le giornate insieme alla mandria per poi passare la serata in compagnia della sua amata, Nancy “Lil” McGill.
Rocky e Lil, come le piaceva farsi chiamare, si conoscevano da sempre e avevano trascorso l’infanzia e l’adolescenza insieme; Lil era la ragazza più affascinante della città e fra loro due c’era sempre stata una forte sintonia: non c’è da meravigliarsi, quindi, che Rocky immaginasse e sognasse un futuro felice insieme a Lil.
Eppure, fino a quel momento tutto ciò era sempre rimasto nella sua fantasia, in attesa del momento adatto.
Ma un giorno, dopo la consueta cavalcata di ritorno al ranch, accadde che Lil non fu li ad aspettarlo come al solito; insospettito, Rocky corse dai McGill, per assicurarsi che ... (continua)

Stefano Sorrentino 13/01/2019 - 15:00
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La caduta degli Dei


Il 1970 finiva con uno scontro epocale. Gli anni del boom stavano per lasciare spazio a quelli che sarebbero stati di piombo.
Piombo e bombe si erano già viste nel 68, ma non erano che una avvisaglia dei grandi attentati.
I vecchi anni sessanta, campioni demografici, perdevano il loro smalto, la loro spinta propulsiva.
Le zampe di elefante prendevano il posto dei pantaloni a tubo, la televisione di li a poco avrebbe evidenziato per tutti i colori della contrapposizione violenta.
Il Cile avrebbe sostituito il Vietnam.
La nostra sorte non ci prendeva più per mano.
Il violento correre degli eventi fagocitava Benvenuti ad opera di Monzon sul ring di Roma.... (continua)

Glauco Ballantini 18/01/2022 - 09:51
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La casa di Arianna


Che bella che era la mia casa! Sono stata costretta a lasciarla due anni fa in seguito a circostanze avverse, ne ho molta nostalgia e spesso, di notte, sogno di vivere ancora lì. E' difficile elaborare un lutto, la perdita di qualcosa che ci appartiene.
Costruiamo la nostra identità sulle persone che amiamo, sulle relazioni, sul nostro lavoro e sui luoghi in cui viviamo. Perdere i nostri punti di riferimento è come perdere una parte di noi stessi ma dovremmo abituarci al fatto che non possediamo nulla, tutto ciò che ci appartiene ci viene solo prestato e lo perderemo inevitabilmente come le cose su cui fondiamo la nostra sicurezza.
La casa si trovava sulla collina più alta della città, con un panorama di 360 gradi e un contatto con la natura davvero privilegiato. Questo mi era di grande aiuto e consolazione nella mia solitudine. La bellezza della natura mitigava l'angoscia della mia situazione. Il sole che entrava dalle finestre creava fantastici effetti di luce, estremamente intere... (continua)

Beppe Billi 23/09/2020 - 09:32
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LA FOTOGRAFIA


Questa mattina la sveglia è suonata prestissimo ma io non dormivo più da un pezzo.
Non appena il sottile raggio di luce rossa disegnò l’ora sulla parete, piantai lì di rigirarmi tra le lenzuola e schizzai di sotto.
Il brontolio della caffettiera mi sorprese in cucina a guardare fuori dalla finestra: il sottile velo di foschia che veleggiava sui campi stava per essere soffiato via dal sole, già annunciato da un tenue e delicato riflesso rosa. Le colline, in lontananza, danzavano sopra la grande pianura appese a fili invisibili che scomparivano nell’immensità del cielo.
Il cellulare squillò intorno alle otto ed io ero fuori, a rigirarmi tra le mani la tazza vuota e fissare senza un perché l’immensa tavola verde. Prima ancora di leggere il display sapevo già chi era: mi aveva telefonato quando era successo il fatto e mi aveva detto che avrebbe richiamato.
Liquidai la chiamata in due o tre parole e lanciai il cellulare sul tavolo. Poi tornai a sedermi per farmi accarezzare ancora un p... (continua)

Paolo Guastone 05/04/2022 - 10:24
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La leggenda del sesto dito


Ci sono storie che si perdono nella notte dei tempi e che ogni tanto, ma solo ogni tanto, tornano a mostrare la loro spietata, inequivocabile verità per dare un senso a tutte quelle cose che un senso non ce l'hanno.
Certe storie sono meno storie di altre, alcune sono dicerie, altre autentiche leggende con una morale che in pochi capiscono.
Durante il plenilunio la luna è interamente visibile dalla terra perché il sole la illumina come un falò di San Giuseppe e la sua aurea influenza le maree, le gravidanze e alcuni temperamenti diciamo così, insoliti.
Gli uomini e le donne ballavano intorno alla grande focarazza tenendosi per mano, spensierati e innocenti nonostante il periodo difficile e incerto.
Il comune aveva ceduto a una ditta appaltatrice di città la proprietà dei terreni coltivati in cambio di una bella residenza estiva per famiglie benestanti.
Gli uomini e le donne lo avevano saputo e si erano opposti, organizzando ronde notturne perché qualcuno aveva detto loro che i b... (continua)

Marco Mitidieri 04/04/2023 - 13:23
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