RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Batuffolo


Batuffolo

Tanto tempo fa in un castello vicino a una cascata, sopra a una montagna abitava una principessa molto bella, si chiamava Batuffolo, i suoi occhi erano azzurri come il cielo e i suoi capelli biondi come le spighe del grano; ai piedi del palazzo, c’era un paese di nome Bellomattone.
Un giorno arrivò in paese un cavaliere dall’armatura nera, anche i suoi occhi erano neri, aveva sul suo elmo un ciuffo di piume nere e anche il cavallo era nero.
Quando arrivò al castello, il “cattivo mascherato” prese la principessa e se la portò via.
“Dove porti mia figlia?”, chiese urlando il re, mentre il cavaliere si portava la principessa in spalla che gridava disperata.
“La porto nel mio castello e la sposo!” rispose con la sua voce forte e cavernosa.
Il re si ricordò che stava organizzando un torneo e chi avrebbe vinto, avrebbe preso sua figlia in sposa.
“Se vuoi mia figlia, anche tu dovrai vincere il torneo che organizzerò, lei andrà in moglie a chi vincerà!”
“Va bene, ... (continua)


Giuseppe Greco 24/09/2014 - 13:58
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Benestare


Vicino alla casa di ognuno, poco distante da noi c’è un paese, Benestare, che credo pochi conoscano.
Quando l’ho scoperto sulla carta geografica ne sono rimasto molto incuriosito ed ho deciso di andare a visitarlo.
All’ingresso del paese ho chiesto ad un vigile di indicarmi dove potevo incontrare la persona più saggia del paese. Il vigile senza esitazione mi disse di andare nella piazza principale e chiedere di Decimo che era amato e stimato da tutti e sapeva tutto di quel paese.
Incontrai Decimo, stava leggendo un libro, seduto su una panca all’ombra di un grande platano e gli chiesi di raccontarmi la storia del suo paese.
Decimo mi scrutò con una certa diffidenza e mi chiese chi fossi, da dove venissi e quale fosse il mio mestiere, dopo di che, credo, rassicurato dalle mie risposte iniziò col dirmi che si chiamava Decimo perché, e gli brillarono gli occhi, prima di lui suo papà e sua mamma avevano avuto altri nove figli.
Qui, continuò, tanti anni fa, io ero ancora un bambin... (continua)

Roberto Colombo 13/01/2017 - 10:41
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BUSSANO


E’ il nome del paese in cui si svolge questo racconto.
In verità il nome di questo paese si dovrebbe leggere con l’accento sulla “a” Bussáno , ma quasi tutti accentano la “u” Bússano e poiché spesso un paese ha il nome che si merita, anche in questo caso il nome è dovuto al fatto che in questo paese, per tradizione e per la bontà dei suoi abitanti, quando qualcuno bussa alla porta gli viene sempre aperto e viene invitato ad entrare.
Prima di inoltrarci nel racconto è importante che vi presenti i personaggi. Eccoli.
- Volpe – E’ un ragazzo di circa 12 anni, orfano e vagabondo, così chiamato dai suoi amici di strada perché è furbissimo, proprio come una volpe.
- Angela – E’ una mamma giovane che abita a Bussano e vive con due gemellini. Il marito è stato licenziato dal lavoro ed ha dovuto andare in Australia da dove manda a casa i soldi per la sua famiglia che vede solo una volta all’anno, durante le feste di Natale.
- Sara e Rino – sono i due gemellini di 5 anni.
- Milù – l... (continua)

Roberto Colombo 26/12/2016 - 12:10
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C'ERA UNA VOLTA LA FAVOLA DI UNA BAMBINA


“Oggi ti racconterò la storia di un viaggio meraviglioso, di un’avventura che vale una vita intera.
In una notte piena di stelle e senza nuvole, due occhi si schiusero alla vita, dopo aver fluttuato per mesi nel buio e nel silenzio di un mare misterioso ed insondabile; erano gli occhi di una bambina, dolce principessa appena venuta al mondo, accolta dal canto melodioso di fate leggiadre che, volteggiando attorno la nuova arrivata, da madrine previdenti le portarono in dono forza, coraggio e sensibilità.
La regina l’accolse impaziente tra le braccia, ancora confusa dai dolori del parto sopportati con gioia, mentre il re osservava emozionato ed incredulo il miracolo che aveva visto compiersi sotto i suoi occhi. Il buon Dio disegnò all'istante sul viso della bambina un incantevole sorriso, ad attenuarne il pianto disperato.
La principessa iniziò il suo viaggio avvolta da coccole ed amorevoli cure, imparando che il mondo era un posto meraviglioso, un giardino profumato pieno di fiori e ... (continua)

PAOLA SALZANO 01/10/2018 - 09:56
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Carillon


La musica di un antico Carillon accompagnava il sinuoso vortice della ballerina sulle rive di un lago, ricoperto dalle piume di un cigno addormentato. D'un tratto venne un mago che trasformò le piume in piccoli cigni. Anche la ballerina del carillon divenne reale, e da allora raccontò la favola del lago incantato a tutti quei bambini che amavano giocare con lei.... (continua)

Angela Randisi 04/07/2023 - 17:17
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Celestina la formichina diversa


CELESTINA FORMICHINA DIVERSA

Nasceva un giorno una formichina come tante, lei però si sentiva diversa dalle altre formichine della comunità, aveva tanta voglia di esplorare, ma nessuno la capiva, volle allora differenziarsi e per iniziare a distinguersi decise, di sua iniziativa, di darsi un nome e di farsi chiamare: “Celestina”

Celestina era triste perché veniva fortemente criticata dalle sue sorelle, per loro era logico che nella loro comunità, a parte la Regina nessuno potesse emergere individualmente mentre ognuna di loro doveva avere un compito ben preciso che le veniva assegnato già dalla nascita dalla comunità stessa.
Era così che dentro il formicaio funzionavano le cose, ognuno doveva collaborare e fare la sua parte affinché ogni cosa nella comunità fosse eseguita con precisione e impeccabile diligenza.

Il formicaio aveva il suo nido vicino ad una abitazione con un bel giardino pieno di fiori colorati, tra i compiti di Celestina c’era quello di arrampicarsi lungo... (continua)


Maria Luisa Bandiera 10/11/2020 - 08:10
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Cenerella


'N brav’ omo era rimasto vedovo co na’ fija piccoletta, nun riusciva a consolasse, così decise de risposasse. Nun l’ avesse mai fatto... na donna perfida, brutta e cattiva co du fije Anastasia e Genoveffa.
La storia da sempre riccontata dice che doppo n’ anno deliti e dissapori a stomo je prese ‘ n coccolone, ma la verità é‘ n antra, sparì de corpo volontariamente e chiese a “ chi l’ ha visto” de nun impicciasse minimamente.


Se ‘ n contrava de nascosto co la fija, pé nun faije perde er posto co sta crisi nun era facile trovà lavoro, quanto doveva faticà pé ‘ n piatto de minestra lavà, stirà, corì de quà, cori de là, tra la matrigna e le sorellastre ‘ n ciaveva manco er tempo de pettinasse.

Stava spesso vicino ar camino pe’ falle riscallà se riempiva de cenere e pè questo, poverella, la chiamaveno Cenerella, er padre preoccupato jediceva d’àve pazienza, sarebbe annato a corte dar fjio del re, prima der ballo pe potello vedè.

La pazienza venne ricambiata, portò ar cia... (continua)


Carla Composto 15/12/2014 - 13:31
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Chantal e la sua storia


Una bambina di 5 anni e il suo cappottino blu.
Percorreva un viale alberato accompagnata dalla nonna. Credeva fosse un giardino ma non era così. Tutti piangevano. Tutti l’abbracciavano. E lei non capiva cosa stava accadendo. Poi vide una fossa, e le dissero che suo papà e sua mamma sarebbero andati a riposare lì. Col tempo Chantal capì cos’era la morte.
Che tristezza cambiare casa e andare a vivere con la nonna. Alimentazione e abitudini diverse. Era molto più noioso che vivere con i genitori.
Era il 1960.
Quando compì 6 anni, andò a scuola. In classe tutti le volevano bene. Si ritrovò in una grande famiglia. E fu lì che le fu insegnato l’ottimismo e l’altruismo. Chantal era sempre allegra donando un sorriso a tutti. Aiutare chiunque fosse in difficoltà era nella sua indole. Qualcosa di prezioso che l’avrebbe accompagnata nel suo cammino. Però come era triste vedere i bimbi all’uscita correre incontro a mamma e papà! Lei aveva solo la nonna che la viziava un po’.
Chantal si ... (continua)

Maddalena Clori 16/10/2015 - 10:51
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Chico ha occhi


Chico ha occhi, per vedere necessità e sofferenze di fratelli e sorelle.
Ha gli occhi dell'anima, per intravederle.
Tutti li hanno, ma non tutti sanno di averli.
Alcuni sanno di averli, ma sono troppo stanchi, per tenerli aperti, continuativamente.
Li tengono aperti, un giorno sì ed uno no.
Li tengono aperti, uno sì ed uno no.
Chico li tiene aperti, ogni giorno, entrambi.
Non si preoccupa dei bambini e dell'acqua, che possono sparargli, accecandolo, per un momento: tornerà a vedere, poi!
Si preoccupa degli adulti, piuttosto, dei loro occhi, pieni di acqua, che si versano, con le loro mani, dopo essersele lavate, dell'acqua, in cui i loro occhi affogano, perché non hanno imparato a nuotare, perché altri adulti non hanno insegnato loro a nuotare, quando erano piccoli.
Gli adulti indossano occhiali, per difendersi, dall'acqua, dei bambini, ma sono con gradazione sbagliata: non li mettono in grado di vedere e, soprattutto, d'intravedere... (continua)

Luca Lapi 15/06/2015 - 15:01
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come quando fuori piove


Opera non ancora approvata!

michaela gabriele 25/07/2016 - 09:16
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