RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Stranito


Filippo, si svegliò di soprassalto, quasi cadendo dalla poltrona.
«Che ci faccio qui?» si chiese osservando la stanza con un'aria stranita. 
«Devo andare a scuola, i miei alunni mi aspettano» pensò, corrugando la fronte e mettendo la mani sui braccioli per alzarsi. 
«Tesoro, rimani lì!» esclamò all'improvviso una rassicurante voce femminile. 
La mano sinistra di Filippo andò istintivamente alla tasca destra della camicia per prendere un paio di occhiali. Una volta indossati, fissò con attenzione una donna dai corti capelli bianchi che, nel frattempo, appoggiava la colazione su un vassoio, sopra il tavolino davanti alla poltrona sulla quale stava seduto. 
«Mi piace così, caldo» sospirò Filippo, sorseggiando una tazza di latte.
«Lo so!»
«Ci conosciamo?» 
«Certo che sì, sono Ada, tua moglie.»
«Tu non sei mia moglie!» 
«Invece sì, siamo sposati da cinquant'anni» continuò ad insistere la consorte, mantenendo un approccio dolce.
«Tu non sei mia moglie, però sei brava e gentile co... (continua)

Giuseppe Scilipoti 02/02/2019 - 13:26
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Teotoburgo


Teotoburgo


Stai fiero Roman nella foresta nera
Speri e prega che nova notte non pieghi
Il giogo della stella che nella foschia del
Vespro non si spenga la bianca luce.
Rechi l aquila tuo cuore in lei si fonde
E la tua fronte s 'inorgoglisce che mai cadde in pena.
Tintinnio di lucido acciaio di mille pugne
Rosso mantello di infinite
Notti nel severo castro
Tra fochi ,mille pensier.
Il sicuro scudo pesto ma fermo
Ti cinge il petto ,serra il pugno
Nel fatal verdetto.
Ma s 'Asconde nel bosco tetro il tuo
Veleno!
Gran boato e urla miste scoloran il viso,
la lancia trema d improvviso!
D onde viene l 'oscuro suono?
Chi vi odia in siffatto modo ?
Arminio traditor che violo'
Il patto guida il popol ribelle
Nell amaro assalto !
Nitrisce il tuo destriero amico sicuro
nel galoppo sbaragliasti un tempo
Mille e ancor mille soldati incitati ,
Ancor uno sguardo ma rivedrete il
Foro?sentirai la tua loquela inver?
Esco tra i tronchi torti
Come... (continua)


corrado cioci 18/09/2017 - 00:18
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The Champion


Sotto la scogliera su cui era seduto, il mare ruggiva la forza delle sue onde. Chiudendo gli occhi gli sembrava di risentire l'urlo della folla esaltata dal suo trionfo. Era stato il giorno della sua gloria, lo stadio in delirio che scandiva il suo nome: a pochissimi uomini era riservata questa sorte, e lui era uno di questi pochissimi. Sentiva ancora l'inebrante eco della gloria, doveva cercare di goderselo più a lungo possibile perché un trionfo mondiale di questa portata sarebbe stato irripetibile. Si, certo, l'anno prossimo ci sarebbero stati i campionati nazionali, entro due gli europei, eppoi non aveva ancora trent'anni, fra quattro, avrebbe potuto ritentare la vittoria, certo, non così sfolgorante come l'odierna, ma pur sempre vittoria. La nota amara del declino si soffermò sul cuore. Forse si addormentò nel sogno, o forse chissà.

Il giorno dopo i giornali avevano i titoli cubitali, la televisione parlò quasi esclusivamente di lui e della tragica fatalità che aveva tolto allo... (continua)


Aquila Della Notte 18/10/2022 - 20:28
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Tre mesi


Oggi è tre mesi che sono scappato. Non mi sento di usare altre parole. Non sono andato via perché volevo, o perché me l’ hanno chiesto. Sono andato via per scappare. Scappare da te, dalla solita vita, da una città ormai ingiallita. E mi guardo sofferente mentre leggo una lettera, che un caro amico mi ha inviato. Ero riuscito a passare giorni senza pensarti, senza immaginarti anche per un solo momento. Quando cambi città e persone stai bene, sei felice. Sono venuto qui nel mio paese, qui tutto è iniziato e qui ho ricevuto la notizia più triste della mia vita. Non mi riesce piangere, i miei occhi guardano sofferenti quelle parole che rimbombano nella mia testa. Parole fredde, sincere e violente. Mi guardo intorno, sono solo. In questo momento nessuno è con me in casa, negli strani progetti del destino la sofferenza è spesso un’ emozione da vivere in solitudine. Mi metto una sciarpa ed esco, è pieno inverno, ma non ho un giacchetto, solo una maglia a maniche corte. Cammino in cerca di ami... (continua)

francesco suppressa 17/09/2012 - 18:23
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Trincee


Trincee

Nota dell’autore. Le commemorazioni del 4 novembre si prestano a diverse interpretazioni: grande vittoria, vittoria mutilata, inutile carneficina… questione di punti di vista. Quello che si evince dal racconto, pretende di essere solamente il mio. Buona lettura.

Posando il piede sulla tavola di legno che copriva il gradone di terra ricavato nel parapetto della trincea, issandosi con decisione guadagnò subitamente una quarantina di centimetri in altezza; più che sufficienti a far si che l’imponente busto del generale Alberton (alto di suo ben centonovanta centimetri), incurante dei cecchini appostati a poche centinaia di metri, emergesse dalla trincea.
Un gesto che era solito mettere in atto per stupefare e motivare i soldati, invero non proprio incoscientemente se vogliamo dirla tutta: prima di issarsi come l’asta di una bandiera oltre il parapetto della trincea si premurava di controllare di avere il sole alle proprie spalle.
Tenendo il binocolo ben saldo davanti agl... (continua)


vecchio scarpone 04/11/2018 - 13:45
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TUTTA LA MALAVITA DI NERO VESTITA


ROSETTA

“Il tredici di agosto, in una notte scura, commisero un delitto gli agenti di questura…” Recita così una famosa canzone popolare.
In realtà la notte era quella fra il 26 e il 27 agosto di un anno passato da moltissimo fra i fogli strappati del calendario…

Elvira Rosa Ottorina Andressi non aveva ancora 18 anni. Nata da una famiglia poverissima che abitava in via Arena 33, presso piazza Vetra, nel quartiere di Porta Ticinese, allora il più povero di Milano, era stata una bambina da tutti benvoluta, per la sua bellezza e dolcezza. Però, quando suo padre Eugenio, che faceva il facchino, si ammalò e in seguito morì, sua madre Genoveffa, una donna col vizio del bere e avida di denaro, decise di sfruttare la bellezza della figlia avviandola alla prostituzione, forse addirittura sin dall'età di 13 anni.
Pareva che il destino avesse riservato alla fanciulla la sorte di consumare la sua vita in attesa di clienti nella zona chiamata della colonnetta, perché un tempo vi sorgeva la ... (continua)


Aquila Della Notte 27/09/2022 - 18:42
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Ultima danza


Siamo ancora noi, io e te.
Sono ancora io che accarezzo ogni
Tua debolezza, neutralizzandola.
Sei ancora tu che che mi guardi negli occhi. Siamo ancora noi su quella panchina
A parlare di tutto e niente.
Sono ancora io che ti opprimo sui miei principi, sei ancora tu che implodi nell'ansia e nell'incertezza totale,
Siamo ancora noi che mescolandoci nella notte ne usciamo piu forti.
Guardami, siamo sempre noi, fermati é tutto surreale, e questo, il nostro finale?
Sono sempre io a svegliarti da lontano, e sei sempre tu persa nella tua età.
Saremo sempre io e te, con un amore cosi immenso e un futuro cosi spaventoso, siamo sempre noi, io e te con l'amore piu forte che la terra abbia visto, solo non in questo attimo, non in questa vita, siamo sempre noi, in un altra dimensione!... (continua)

IL CONTE M. 24/10/2020 - 23:23
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Un anno dopo al solito posto


All’uscita del paese si dividevano tre strade: una andava verso il mare, la seconda verso la città e la terza non andava in nessun posto.
Ma lui non lo sapeva, d'altronde in quel luogo ci era arrivato per caso, seguendo una via che nessuno gli aveva indicato. Era una località sconosciuta, come tante altre che aveva visto, non conosciuto: del resto non aveva tempo di scoprire la città, nè di familiarizzare con gli abitanti.
Stava scappando da una frase: "Non sei assolutamente capace di fare il padre e il marito. Non lo sei mai stato. Il tuo apice è stato mettermi incinta, ma per il resto..." Lei invece era davvero molto brava! Quella frase gliela sputava in faccia mentre al cellulare rispondeva con un messaggino al nuovo amante, che piano piano, stava scalzando il vecchio.
Lui stava evadendo anche dalle tante umiliazioni subite per amore del figlio. Col passare del tempo Giulia, sua moglie, era diventata necessaria come un'unghia incarnita, ma il figlio, Luigi, otto anni,... (continua)

Ivano Migliorucci 02/01/2016 - 16:10
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