RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

I tuoi battiti


Mi capita spesso di ascoltare i battiti del cuore.
Mi capita soprattutto quando una delusione diventa una lama, di quando una perdita lo avvolge in una roccia, di quando un abbraccio lo coccola, di quando un bacio lo fa esplodere.
Sono battiti che in realtà mi bussano, come per dirmi: toc toc… ehi! Ci sono anch'io. Prenditi cura di me".
E poi penso, i nove mesi di gravidanza, quando quel rumore di battiti diventa l' essenziale. Quando quel suono ti rassicura, ti dà speranze ti ricorda che è tutto vero, e allo stesso tempo ti sussurra: ehi sono qui, prenditi cura di me.
Ecco, siamo nati da quel cuoricino che è pronto a guidarci, spesso può confonderci, oppure può farci male, ma può anche riempirsi o dividersi..
Può far tutto ciò che vuoi, ma se provi ad ascoltarlo bene è sempre pronto a ricordarti di prendersi cura di lui!.... (continua)

Sara Ciuffreda 18/05/2020 - 23:05
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I veri sognatori


I veri sognatori sognano anche ad occhi aperti! Sognano incontrastati anche fra le intemperie. Sognano e volano alto anche quando le difficoltà ed il dolore fanno male e ti strappano le ali. Perdere la capacità di sperare, abbandonare i propri sogni è anche un po’ morire. Eleanor Roosevelt ebbe a dire in un suo aforisma, " Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni". Anch'io la penso così! Sogna amico mio, sforzati di sognare e aggrappati ai tuoi sogni. I sogni sono come le ali della vita. Spesso ci facciamo trasportare dalla fantasia in luoghi fantastici ed inaccessibili, viviamo storie ed avventure magiche ed arcane, ancestrali o futuristici, reali o fantastici; comunque essi siano I sogni sanno donarci gioia ed emozioni.Sono una piccola oasi in cui ci rifugiamo ed in cui possiamo volare leggeri con ali sempre spiegate. Sulle ali della speranza, anche quando ci scontriamo con la realtà, rimanendo un po’ delusi il nostro sogno va in frantumi; ... (continua)

Carla Davì 07/07/2016 - 10:33
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Ieri, oggi e domani


A volte le giornate ci paiono troppo lunghe, a volte troppo brevi. Spesso ci sembrano tutte uguali e talvolta troppo diverse l'una dall'altra. Tutto dipende da come disponiamo del nostro tempo. Chi ne ha tanto, chi ne ha poco, chi lo spreca imprecando e chi lo impiega amando. Ma siccome ciò che è stato ieri non può ritornare oggi: noi possiamo solo sforzarci di rendere migliore il nostro oggi rispetto a ieri, per rendere soddisfacenti i nostri domani. Perchè in fondo, ciò che davvero conta, è provarci sempre e senza mai arrendersi...... (continua)

Giovanna Balsamo 09/01/2017 - 09:35
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL BABBO NATALE STANCO.


Era lì a guardare il suo globo luminoso, da quando non gli scrivevano più lettere? Da tanto tempo ormai...ora andava di moda quella buffa letterina disegnata che compariva in quell'altrettanto buffa scatoletta schiacciata...già ora andavano di moda le mail e i computer...così venivano chiamati quegli affari...e già da tanto c'era quella moda, ma va da sé che non si era ancora abituato e vecchio come lo era lui era difficile abituarsi all'ennesimo cambiamento...già com'era cambiato il mondo...e come andava di fretta, troppo di fretta perfino per lui, che era abituato a girarlo tutto in una notte....e come erano cambiati i desideri...la semplicità non era più apprezzata ora tutti volevano...com'è che si dice...ah sì....hi-tech già...cavalli di legno, bambole e peluche non erano abbastanza interattivi...guardò l'orologio...era quasi ora di andare...già....com'era triste il suo sacco, senza più quei bei giocattoli semplici e colorati...o forse era solo lui....doveva proprio andare....e se ... (continua)

Marirosa Tomaselli 17/12/2015 - 21:34
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il Boss


“Un grande imprenditore” ecco la frase che lo descriveva meglio, quella che lui voleva sentirsi dire.
Per questo aveva rinunciato al suo lavoro sicuro in una multinazionale per dedicarsi alla sua aspirazione imprenditoriale.
“Da comandato non mi ci sento, voglio essere artefice del mio destino!”
In realtà il suo destino non lo voleva imprenditore, e glielo aveva fatto capire chiaramente.
Come il palo nella banda dell'ortica la libera professione era il suo mestè.
Poco scaltro nella scelta dei campi dove sperimentarsi e nei tempi della sperimentazione, poi la scelta degli affari da trattare e quella dei collaboratori.
Lui sempre dritto verso Cassandra Crossing, ogni volta la cronaca di una morte annunciata e via andare; un fallimento dopo l’altro, vendette i beni di famiglia e s’indebitò con banche e finanziarie. In ogni campo una catastrofe.
Informatica, servizi, immobiliare i settori che sperimentò.
Si salvò sposando Maria Carla, che possedeva una casa che non poté essere pig... (continua)

Beppe Billi 26/03/2021 - 09:11
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IL CAFFE\'


IL CAFFE’


La tazzina di caffè è sempre stata presente nella mia esistenza e l’abitudine di berne ogni mattina e in altri momenti della giornata, senza tuttavia abusarne, non ha mai conosciuto soste. Una abitudine estremamente diffusa sul pianeta terra con una storia lunga ed interessante, ricca di significati e di leggende. Ho sentito così il desiderio di trascrivere su carta significati e ricordi che mi legano ad esso. Non un vero e proprio racconto, piuttosto una sua piccola celebrazione, una breve divagazione che vuol essere anche un miscuglio di sensazioni e di emozioni che mi piace condividere.

Una bevanda di colore scuro, estratta dai semi rossi di una pianta, tostati e infine macinati, da sorseggiare, secondo regole precise dettate dagli intenditori, bollente e in piccole quantità da una tazzina di porcellana. Un alimento che beviamo per abitudine, velocemente prima di andare al lavoro, ma riflettendo qualche istante, trovo... (continua)


Patrizia Lo Bue 19/08/2019 - 13:31
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Il cancello chiuso


Un luogo abbandonato è un po' come una storia, è triste e lontano dalla nostra vita di ogni giorno ma sopravvive con le sue rovine al passare del tempo.

Stavo uscendo da scuola con un compagno di classe quando, davanti alla piscina del mio paese, qualcuno gli telefonò. Mentre lui parlava al telefono io mi annoiavo, ma ad un certo punto mi accorsi di una struttura abbandonata molto strana e dalla forma curiosa. Quando Eduard finì, gli chiesi che cosa fosse e lui mi raccontò che era la discoteca Due di Denari che tutti chiamavano solo “Il Due”, e che per parecchi anni fu frequentata dai giovani di tutto il Piemonte. Nei suoi ultimi anni di apertura divenne ancora più famosa per una terribile vicenda accaduta nel parcheggio accanto all’ingresso. Pochi mesi dopo il fattaccio il locale, che intanto aveva cambiato nome e si chiamava Sbang, chiuse definitivamente.
Al di là della fama di locale malfamato guadagnata negli ultimi tempi, il Due fu una delle discoteche più importanti della mia... (continua)


Simone M. Mastro 03/03/2022 - 19:00
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Il cappello


Ogni qualvolta che un traffico di pensieri domina la testa, tanto da sostituirsi al peso della gravità per diventare un colosso che spinge il mio capo verso il centro della Terra, ogni qualvolta accade ciò, cerco il vento.
Lo cerco ovunque:
Alla finestra, nel parco, tra le porte della casa.
Sono pronto a spingermi in luoghi lontani.
Il vento porta via tutti i pensieri e mi sento più leggero.
Succede spesso, vicino al mare, di trovare un buon vento.
Ma quel giorno era arido ed i vascelli dei pensieri avevano rilasciato ancore di platino.
Leghe di platino e iridio.
Scure nel colore, ombre nella testa, le solite domande:
siamo formiche in questo mondo e spesso, ci prendiamo il lusso di valere troppo. Il giudizio delle nostre azioni diventa rigorosamente severo, come se un dolce peccato possa ferire il mondo intero.
Falso, ridimensiona, non considerarti come attore protagonista perché sei una formica e il mondo non ha giudizio verso di te.
Il mondo con il suo 46 di piede calpes... (continua)

Bruno Gais 02/10/2017 - 11:11
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