RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Nel DNA della pioggia


Infondo è come essere sul selciato, con le cose che diventano nere e silenziose.
Una situazione di sollievo che allontana da me il dolore che ho provato all’impatto.
La cosa incredibile è che nel dormiveglia sdraiata vicino a me c’è Agave…
Dalla natura morta sulla parete
passai a miglior vita sull’alzata.
Allo spuntar di un mattino
di bruma una mano scavata
mi portò a una bocca inappetente.
In men che non si dica mi ritrovai
a precipitare, spaurito… smarrito.
Piombai nel pattume nauseabondo.
Torsolo senza sostanza, ombra
nella tela; nota morta su uno spartito.

Agave era una piccola bambina che ci ha lasciato una fredda notte d’inverno.
Era nata con la neve, e se ne è andata senza avere mai visto il mare.
Anche se dentro di me sapevo che era tutto inutile, è dovuto passare del tempo prima che il senno
riprendesse a funzionare. C’è voluto un po’ per capire cosa fosse accaduto: prima la sensazione,
poi il rifiuto, poi di fronte al lenzuolo bianco sul suo visino la... (continua)


Mirko D. Mastro 15/06/2019 - 05:10
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Non è niente


Nemmeno riuscivo a comprendere i miei pensieri per quanto veloci scorrevano, per non parlare delle pupille.. cosi fottutamente dilatate da creare un fatiscente buco nero pronto a inghiottire la luce retinale, quasi ad oscurare il paesaggio, a renderlo piatto e uniforme. Il rischio era enorme certo, ma cos’ho da perdere. Posso regalarmi emozioni mai provate prima, posso assaporare a fondo ciò che realmente è “paura”, posso dare un nuovo inizio come una nuova fine, il dubbio è fantastico. Il toccare la serenità era ciò a cui aspiravo, veder crescere quelle piante appassite e spente.. abbandonate a se stesse, come dei randagi, orfane di una vita non scelta da loro, di una vita già scritta, di una vita comune, di una vita banale. Il non sentire artificialmente le cose. A non essere guidato. A non andare in debito per vizi creati esternamente da altri fattori e non da te stesso. Imparare a respirare.. ca***! Era proprio quello a cui aspiravo, la soluzione era a due passi dal via, era propri... (continua)

Alessandro . 13/11/2016 - 18:49
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Non può tornare l\\\'alba.


Baratti guardava il cielo terso e muoveva il naso aquilino in aria come un cane da tartufi, sentiva odore di neve, il suo intuito si era talmente affinato da poter prevedere le condizioni atmosferiche muovendo anche la sola mano nell'aria, quasi a tastarla. Due suoi compagni, che neppure conosceva, stavano rannicchiati dentro un grosso cartone, forse l'imballaggio di un frigo, lo guardavano da lontano muovere la mano nel vuoto, sembrava danzasse sulle ali di piccole folate di vento gelido. Ma a loro non importava nulla, Baratti era uno dei tanti matti che s'incontravano qua e là, appostati nei sottopassaggi o all'ingresso della stazione. In effetti ora piccoli cristalli invisibili si notavano sulle spalle dei passanti, il vento si era arrestato di colpo e la luce del pomeriggio volgeva
ad uno strano color orzata. Baratti si strinse un po' nel cappotto, i bottoni allacciati sfalsati lo facevano pendere da un lato, dandogli un'andatura storta come un manichino instabile.
(Eh già, l... (continua)

FRANCESCA GUECI 11/08/2013 - 20:24
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Occhi, vi vedo


Dovevo dirglielo o no?
Quella notizia, appena appresa, mi aveva rattristato il cuore.
Accarezzai la foto in bianco e nero su quella fredda carta ancora una volta, in cerca di consolazione, in cerca di un senso.
Io che ti ho amato, a suo tempo, a mio modo. Senza pretese. Ma tu non lo hai mai saputo.
Niente più di qualche sorriso, qualche sguardo.
Ora solo questo mi rimane.
I tuoi occhi azzurri mi osservano nel vuoto, mi ammiccano e mi consolano.
Mi invitano a non preoccuparmi per ciò che verrà.
“Va bene”, ti dico.
“Va bene”, mi dico.

Andai in cucina. Mi schiarii la gola.
“Cristina?”
“Sì, caro?”
Mi guardò in faccia. Ed io osservai le sue soffici rughe, i suoi capelli spettinati che le ricadevano con dolcezza sulla logora vestaglia, un tempo rosata, seduta su quella sedia ad adempiere all’unica attività che le sue stanche mani erano ancora in grado di fare.
Mentre faceva l’uncinetto, apprezzai quelle dolci rughe. Apprezzai, ma non amai. Non ho mai amato nulla di lei, ma l’... (continua)


Alessandro Venoni 01/06/2020 - 23:07
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Paura


Mi chiedo perché mi stia nascondendo solo per quello che sento. Vorrei solo piangere e lasciar uscire queste emozioni opprimenti che mi fanno salire il cuore in gola, ma qualcosa me lo impedisce. Forse è la paura di essere vista, la paura di non poter piangere davanti a qualcuno.
Mi chiedo perché io abbia questa paura. Forse perché non voglio compassione, non voglio frasi fatte e finti abbracci, non voglio domande per capire come sto o che mi sta succedendo.
Vorrei solo sfogarmi con me stessa perché solo io posso capirmi davvero. O forse lo sto ancora cercando di fare.
Sento qualcuno che si avvicina alla camera, non posso farmi vedere in queste condizioni, così spengo tutte le luci e fingo di star andando a dormire.
Continuo a nascondermi. Come se stessi sbagliando, come se piangere fosse da deboli, codardi, qualcosa da non far vedere.
Non so se voglio dimostrare di essere forte, anche se mostrarmi indifesa sarebbe l'azione più coraggiosa.
Fatto sta che quando tutto tace e res... (continua)

Green Eyes 09/11/2019 - 00:08
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Racconto9. Psicologia inversa


Racconto 9
Psicologia inversa

E allora provo a immaginarti...
Sei in una stanza, nudo con le lenzuola che ti arrivano al petto...ma sul tuo petto non c'e solo il lenzuolo...ci sono anche dei capelli che ricoprono una testa....capelli morbidi e ovviamente la lunghezza la scegli tu... possono essere corti come quelli di Penelope oppure lunghi che ti arrivano in tutto il viso come quelli della Gaia oppure possono essere dei capelli sconosciuti... rossi, neri, biondi, blu, Verdi....
Sorridi..l e sei felice ma sopratutto sei cambiato adesso sei finalmente quell'uomo che volevi diventare, sei forte, sei sicuro, sei deciso, sei adulto, sei grande dentro....le crisi ci sono ancora ma sono passeggere dettate da un umore un pochino altalenante e dalla tua mente irrequieta....che la maggior parte delle volte è un pregio...
E sopra ogni cosa hai una certezza: la ami!
Ami quel corpo che tieni stretto a te, che guardi e contempli, ancora un po' incredulo....dopo tutti questi anni, queste esp... (continua)


Selene Eca 11/02/2017 - 20:25
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