RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Lettera a Charles Bukowski

Caro Hank, oggi ho deciso di scriverti di quando, due giorni fa, ho visto un cane. Era una cane randagio magro e tremolante, sembrava un ammasso di foglie secche pronto ad essere trascinato e sparpagliato qua e là dal vento. Il corpo denutrito ammantato dal pelo nero, le zampette anche esse magre che tremolano continuamente come uno storno che non riesce a volare, i peletti canuti sul muso umido; tutto questo, mio caro Hank, mi ha fatto pensare a te e alle tue miserie, miserie che in fondo sono anche mie. Questo cane però aveva qualcosa di diverso, e mentre accarezzavo i suo cranio ossuto ho visto i suoi occhi. Ah! Quegli occhi neri e grondanti di malinconia; lì dentro ho visto il mio cuore. Allora ho pensato che chissà se qualcuno accarezzerà me come io accarezzo questo cane, senza curarsi delle pulci e del pelo sporco. "Grida quando bruci" tu, caro Hank, dicevi. Forse devo imparare a fare urlare le mie parole, anch'io brucio come te, ma non urlo. Come questo cane zoppo e or... (continua)

Antonio Rossi 16/10/2015 - 22:04
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Questo non è un racconto

Questo non è un racconto: questa è la storia di Mikael.
Mikael aveva 25 anni e si guardava allo specchio. Osservava i prolissi capelli biondi che sfioravano le spalle, osservava gli occhi azzurri, simbolo indelebile delle sue origini scandinave. - Ah! non adesso Mikael, sbrigati che è tardi - pensò, ed in effetti era in ritardo per il lavoro. Si lavò la pelle candida ed in meno di cinque minuti era pronto. Canticchiava e osservava dalla finestra le foglie strascicate dal vento sull'asfalto. - Non sono tanto diverso io da quella foglia, o dolce il vento delle emozioni... - sussurrò probabilmente a se stesso. Si spostò in cucina, prese il pacchetto di Marlboro e si portò una sigaretta alla bocca, se la accese. C'era una fuga di gas, lui morì subito.
Vi prego di non arrabbiarvi, d'altronde vi avevo avvertito: questo non è un racconto. Questa è la storia di Mikael, la storia della sua morte.
Oh, la morte che cammina per i nostri viali, a volte è goffa e s'odono i suoi passi, a volte noi... (continua)

Antonio Rossi 22/10/2015 - 13:42
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