RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



La lapide di ghiaccio

Ti vidi per la prima volta quando raggiunsi il bivacco Hess sulla Lex Blanche. Eri seduto a guardare il ghiacciaio e al mio saluto alzasti la mano che teneva la pipa. Parlammo tutta la notte e sentimmo che diventavamo amici.
Poi facemmo in modo di incontrarci numerose volte tra quelle montagne e io scopersi che in quell’uomo rugoso che sapeva a malapena leggere e scrivere, c’era un poeta che mi faceva intravvedere spazi di cui non avrei mai intuito l’essenza.
“La roccia è uomo e il ghiacciaio è donna” perché la prima resiste al sole e al gelo, ma il secondo la modella e crea la forma della montagna.
“I crepacci sono i suoi occhi, profondi e misteriosi, e le morene sono il letto su cui partorisce”, mentre il torrente impetuoso in cui si scioglie “è il suo sangue che porta la vita nelle valli, fino al mare”.
Mi rivelasti che, alla tua morte, avresti voluto “una lapide di ghiaccio, che durasse lo spazio di un giorno”.
Non ho mai dimenticato quell’immagine, ma allora non l’avevo ca... (continua)

Eriot Toire 28/02/2021 - 09:55
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Gilda

Mia mamma non aveva latte e quello della nostra mucca non era sicuro. Fortunatamente vicino a noi viveva una famiglia in cui era nata una bimba e la mamma aveva latte per tutti e due. Si chiamava Gilda, aveva appena ventidue anni, e mi allattò per un anno.
Mia mamma e Gilda divennero molto amiche e io crebbi con queste due donne che mi coccolavano. Gilda era mora, bella e procace e aveva capelli lisci e luminosi. Crescendo mi ero un po’ innamorato di lei ed ero felice quando la vedevo.
Un giorno, avevo tredici anni, venne a portarci delle mele. Mia mamma andò a dare da mangiare agli animali e io rimasi con lei.
Non so cosa mi prese, ma a un certo punto le dissi:
«Gilda, mi fai vedere il seno?»
Lei sorrise poi divenne seria, ma si sbottonò la camicetta e rimase così per qualche secondo.
Poi si riabbottonò, aveva gli occhi umidi. Mi passò una mano nei capelli e se ne andò.
Gilda non entrò mai più in casa mia.

Sessant’anni dopo, sono con mio figlio per funghi. In un sentiero inc... (continua)


Eriot Toire 04/08/2023 - 15:08
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