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= Poesia
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VOTI E COMMENTI

La poesia ( e la scrittura aggiungo io) è l'arte di usare, per trasmettere il proprio pensiero, tanto il significato semantico delle parole quanto emozioni e stati d'animo. Questo, in sintesi, è ciò che si ricava scorrendo quanto espresso da vari poeti, scrittori e critici.
Questo e non il desiderio di primeggiare è anche il presupposto che, ritengo, ci induce a pubblicare le nostre opere al fine di consentire ad altri di partecipare alle nostre riflessioni, al nostro sentire la vita ed a percezioni che possono loro interessare nel generale o nel particolare.
Questo è senz'altro l'obbiettivo fondamentale che ha guidato chi ha creato "Oggi scrivo", splendida e vasta agorà dove si incontrano coloro che sono, ad un tempo, scrittori e lettori.
Consentitemi, per rendere più chiaro il seguito, una similitudine più pratica e terrena. Quando scriviamo siamo cuochi che, usando gli ingredienti disponibili al momento nella nostra mente e nell'anima, predisponiamo piatti con sapori e colori diversi.
Poiché il cibo deve essere consumato, dopo averne sentito il gusto, lo presentiamo al ristorante "Oggi scrivo" dove i vari commensali (lettori) sono liberi di assaggiarlo o meno avvertendo, secondo la loro condizione del momento, chi il dolce, chi il salato, chi l'amaro, chi il bouquet di alcuni ingredienti e, per i palati più raffinati, persino il retrogusto.
Venendo al pratico mi chiedo e vi chiedo: "Esiste nel ristorante un modo per verificare se il piatto presentato è stato gradito ed ha raggiunto lo scopo per cui era stato predisposto?". A mio parere sì ed è il numero degli assaggi (letture) che ha ricevuto.
Posto che nulla ci obbliga ad assaggiare i cibi di tutti i cuochi, dopo qualche tempo saremo indotti a sentire solo quelli preparati da chi, in passato, ha meglio soddisfatto le nostre esigenze non dimenticando, di tanto in tanto, di verificare anche le novità che ci vengono offerte da nuovi chef.
Invito invece a riflettere se sia proprio necessario esprimere un voto su ciò che abbiamo mangiato (letto). Personalmente lo ritengo inutile; secondo la metodologia più sopra espressa quando vedrò una nuova ricetta (poesia o racconto) preparata da chi in precedenza non mi ha soddisfatto perché da me percepita troppo amara o salata o priva di bouquet, valuterò con attenzione se ripetere l'esperienza.
Peraltro anche i cuochi in questione continueranno a sfornare piatti poiché "De gustibus non disputandum est" e non è detto che i nostri gusti individuali siano uguali a quelli di tutti gli altri o ne siano migliori.
Penso che a questo punto abbia spiegato perché, a mio parere, si potrebbe eliminare il voto dando più risalto al numero delle letture.
Veniamo ora ai commenti pubblici e, a tale riguardo, chiedo se ciò sia indispensabile e costruttivo in modo pregnante per il sito ed i partecipanti.
Se quanto detto nella premessa sulla poesia ci trova d'accordo, vi è da considerare che il gusto dei piatti viene percepito a seconda delle nostre situazioni contingenti, del nostro vissuto alimentare, della nostra sensibilità individuale e pertanto non trovo corretto che ci si possa alzare per far sapere a tutto il ristorante che il cuoco è bravissimo ed il cibo splendido, senza magari spiegare le ragioni di un tale commento o chiedere allo chef come ed in quale proporzione ha unito i vari ingredienti.
Qualcuno potrebbe avere idee diverse e, se proprio dobbiamo esprimere un parere, diciamolo privatamente al cuoco stesso o tutt'al più al nostro vicino di tavolo per sentire se il suo parere collima con il nostro.
Mi sembra di aver chiarito che non condivido il concetto di rendere pubblici i commenti anche perché ciò ingenera spesso le reazioni dei cuochi, degli amici dei cuochi ma, si badi bene, non del ristoratore che, in modo elegante e correttamente, mai si aggiunge alla disputa se non quando le voci si alzano troppo.
Personalmente ritengo sia più giusto sostituire i commenti pubblici con il sistema del contatto personale messo a disposizione dal ristoratore nella voce del pannello "Messaggistica" dove ognuno potrà, in modo riservato, interloquire con lo chef.
E' in questo modo, non nei commenti pubblici ormai più assimilabili ad una chat o a Twitter, che possiamo cercare di capire meglio dai singoli interessati le ragioni che stanno alla base della ricetta e dire loro che abbiamo apprezzato il dolce, il salato, l'amaro o il bouquet.
E' in questo modo che, perdurando la volontà di dare al proprio messaggio anche un significato competitivo che mi auguro non sia primario rispetto a quello di diffusione del pensiero, chi sarà chiamato a valutare l'assegnazione delle stelle Michelin mensili potrà operare, come spero che già operi, nel modo più sereno e corretto possibile utilizzando sistemi di valutazione basati sul mix degli ingredienti e non sul gradimento individuale dei commensali espresso ad alta voce (voti e commenti pubblici).
Termino augurando a tutti buon lavoro e buon appetito.



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Racconto scritto il 20/04/2015 - 11:19
Da Gaetano Antonioli
Letta n.1372 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Artista Gaetano... non pochi, gli argomenti di interesse in questa tua opera!
Sul numero delle letture, come giustamente osservava anche Claretta, non si tratta di un parametro attendibile, perché ogni volta che l'autore stesso entri nella sua opera... si aggiungerà una lettura!
Quanto ai commenti aperti, se ben usati... possono essere costruttive occasioni di crescita... che i poeti, mai agiscano da gladiatori!
Il mio voto è "molto buono!".

Maria Valentina Mancosu 21/04/2015 - 22:23

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VOTI E COMMENTI. Grazie a Vera e Claretta. Preciso che il numero delle letture può solo servire all'autore per aver la sensazione di quante anime ha raggiunto con il proprio messaggio e non come base di riferimento per l'ottenimento delle stelle Michelin che personalmente sarei per abolire in quanto spero non fine, primario ed unico, di chi scrive. Buona giornata

Gaetano Antonioli 21/04/2015 - 11:21

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La parola ci è data per dialogare, sta a Noi saper distinguere tra ciò che può essere utile dire pubblicamente, e ciò che invece richiede l'uso privato. D'accordo con Claretta -è stata una delle prime cose che ho fatto notare alla Redazione- che l'avviso di tutti i commenti dovrebbe essere inviato tramite mail, altrimenti il dialogo viene vanificato.

Vera Lezzi 21/04/2015 - 08:40

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Dici bene anche se su un punto non sono completamente daccordo, ma non perchè il tuo ragionamento sia sbagliato, solo per il fatto che non si puó dare completamente fiducia ai numeri dei voti dato che ogni volta che devi anche solo leggere un commento che ti é stato inviato devi per forza di cose entrare a leggerlo e il sistema te lo accredita come lettura.Quindi se il sistema non viene modificato,mandando magari tramite maile i commenti dei lettori,chi giudica per essere piú giusto credo dovrebbe dare una valutazione propria senza influenze di nessun genere.

Claretta Frau 20/04/2015 - 22:10

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Gaetano, sintonia piena, e non oggi, ma da quando ho cominciato a parlare dell'argomento...Ancora tante parole ho dovuto dire oggi su "Non c'è due senza tre" avendo ricevuto una pubblica risposta dalla Redazione, ma penso ora di aver davvero esaurito l'argomento.
CIAO Vera

Vera Lezzi 20/04/2015 - 16:47

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