Pioggia no eh! E’ troppo complicato
per coprir forse chi c’ha ingannato,
con false promesse e altre storie
seppellendo anche le memorie.
Adesso bombe d’acqua son chiamate
dai media che l’hanno inventate
per sganciarle in mezzo a chi tocca
tra l’ignoranza e la sua bocca.
Uno s’immagina un grande botto
“Avanti un altro!” Ecco il motto,
che sia disperso o deceduto
e chi se ne frega dell’accaduto.
Lo sbaglio è della burocrazia,
i soldi stanziati? Rubati, via,
destra, sinistra, centro, che fermento
per prender voti ad ogni lamento.
Così quanta la polvere da sparo
copre il ricordo del nostro caro
estinto per colpe non proprio sue
quando l’ipostesi son solo due.
In primis l’onestà venduta cara
da colui che gioca mentre bara
ed aspetta con ansia il passaggio
mescolando il fango al coraggio,
di gridar poi le cose in faccia
e quella rabbia su chi va a caccia
d’ingordigia e di vite umane
essendovi lui il primo cane.
La seconda non penso proprio io
che sia l’errore del grande Dio
ma osservando dritto la natura
capisco l’odio su chi la trascura.
Non so voi ma ho sempre saputo
che in qualunque era ha piovuto,
da millenni e senza tanti danni
se non in questi stranissimi anni.
Dai siamo seri, l’acqua è vita
inutile puntar sempre le dita,
contro i peccati che già sappiamo
e l’omertà che poi vomitiamo.
Senza l’acqua cosa noi saremo
e sopratutto dov’è che andremo
forse in un cielo privo d’incanto
o nel mare nudo del suo manto.
La colpa è dell’uomo assetato
del demone suo così dannato,
che danza infelice e risiede
nell’anima vuota di chi possiede.
Svegliamoci tutti e condanniamo
mai dopo ma prima liberiamo
sciogliendo in fine per spezzare
le lunghe catene del malaffare.
E se proprio avverrà l’alluvione
scriviamo un altro nuovo copione,
che possa bagnar la sola coscienza
su chi dà il prezzo all’esistenza.
per coprir forse chi c’ha ingannato,
con false promesse e altre storie
seppellendo anche le memorie.
Adesso bombe d’acqua son chiamate
dai media che l’hanno inventate
per sganciarle in mezzo a chi tocca
tra l’ignoranza e la sua bocca.
Uno s’immagina un grande botto
“Avanti un altro!” Ecco il motto,
che sia disperso o deceduto
e chi se ne frega dell’accaduto.
Lo sbaglio è della burocrazia,
i soldi stanziati? Rubati, via,
destra, sinistra, centro, che fermento
per prender voti ad ogni lamento.
Così quanta la polvere da sparo
copre il ricordo del nostro caro
estinto per colpe non proprio sue
quando l’ipostesi son solo due.
In primis l’onestà venduta cara
da colui che gioca mentre bara
ed aspetta con ansia il passaggio
mescolando il fango al coraggio,
di gridar poi le cose in faccia
e quella rabbia su chi va a caccia
d’ingordigia e di vite umane
essendovi lui il primo cane.
La seconda non penso proprio io
che sia l’errore del grande Dio
ma osservando dritto la natura
capisco l’odio su chi la trascura.
Non so voi ma ho sempre saputo
che in qualunque era ha piovuto,
da millenni e senza tanti danni
se non in questi stranissimi anni.
Dai siamo seri, l’acqua è vita
inutile puntar sempre le dita,
contro i peccati che già sappiamo
e l’omertà che poi vomitiamo.
Senza l’acqua cosa noi saremo
e sopratutto dov’è che andremo
forse in un cielo privo d’incanto
o nel mare nudo del suo manto.
La colpa è dell’uomo assetato
del demone suo così dannato,
che danza infelice e risiede
nell’anima vuota di chi possiede.
Svegliamoci tutti e condanniamo
mai dopo ma prima liberiamo
sciogliendo in fine per spezzare
le lunghe catene del malaffare.
E se proprio avverrà l’alluvione
scriviamo un altro nuovo copione,
che possa bagnar la sola coscienza
su chi dà il prezzo all’esistenza.
Opera scritta il 17/12/2014 - 23:36
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